Andare, andare. Ma dove?

per Vecchia Talpa
Autore originale del testo: vecchia talpa
Url fonte: http://vecchia-talpa.blogspot.com

 di Vecchia Talpa  18 maggio 2016

Il governo ha ottenuto il lasciapassare dalla Commissione per il DEF.
La Commissione Ue concederà all’Italia una flessibilità “senza precedenti, mai richiesta né ricevuta da nessun altro”.
Per il merito di essere riuscito, come nessun altro, a far approvare senza colpo ferire tutto ciò che la UE aveva chiesto. Dal Jobs Act , alla riforma della Costituzione. Dai tagli capestro alla Sanità a quella delle pensioni. Dal blocco degli stipendi ai dipendenti Pubblici alla seppur parziale ma costante depauperamento delle aziende e dell’apparato industriale (esempio per tutti l’ILVA).
Ma tornando ai conti pubblici vi è l’impegno di portare il deficit all’1,8% nel 2017, e deve trovare tre miliardi per quest’anno a recupero gli obbiettivi non raggiunti quest’anno. Questo significa trovare dai 40 ai 50 miliardi in due anni. Difficile da trovare in un paese in cui si paga anche per la possibilità di ricevere un segnale radiofonico. Una cosa che più aleatoria di cosi non si può.

Ed è per questo che mette un’ipoteca sulle clausole di salvaguardia, che potranno essere abrogate solo se l’obiettivo sarà raggiunto. Il che vuol dire l’IVA al 25% fantasma sempre cacciato dalla finestra da tre anni a questa parte e sempre rientrato dalla porta. E ogni anno, anche due volte all’anno, sono state approvate misure di austerità per cacciare quel fantasma.

Con il risultato che quelle misure son rimaste…. e anche quel fantasma.
Perché lo spauracchio dell’IVA al 25% la più alta quota in Europa a parte la Grecia ( è un caso?).
Questo provocherà un aumento del gettito fiscale di 15,1 miliardi nel 2018 e di 19,6 miliardi nel 2018. In totale, si tratta di un incremento di 34,7 miliardi nel biennio.
L’impatto sulle famiglie sarà di 414 euro nel 2017 e di 508 euro nel 2018: in totale 922 euro. Effetti sono previsti anche sui prezzi: l’indice dei prezzi al consumo dovrebbe salire dell’1,40% nel 2017 e dell’1,72% nel 2018.
Con soddisfazione per chi non sa più che fare per far aumentare l’inflazione.
L’aliquota Iva ordinaria, oggi al 22%, salirà al 24% nel 2017 e al 25% nel 2018; l’aliquota Iva ridotta, oggi al 10%, salirà al 13% nel 2017 (beni di prima necessità), mentre resterà invariata al 4% l’aliquota super ridotta”.
Un toccasana per il bilancio statale, ma un ulteriore collasso per consumatori e lavoratori.

Ora chiedete ai vostri politici e parlamentare di riferimento, quelli che vi promettono tutto il bene dell’esistente.
Come pensano di cavarsela in questo scenario?
Chiedete a Di Maio prossimo papabile candidato alla presidenza e al M5S come pensano di cavarsela?
Con l’Onestà non è che si potrà andare non dico lontano, ma andare punto.

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