di Luigi Altea – 12 ottobre 2017
Io ero convintissimo che il ragioniere Ettore Rosato, che non riesco a chiamare onorevole, fosse di provenienza PCI/PDS/DS.
Pensavo che quello che ritenevo essere il “compagno” Rosato, avesse trovato una posizione mediana tra il rosso e il bianco, e fosse riuscito ad incorporare perfino nel nome…il compromesso storico.
Ho scoperto, invece, che è arrivato al PD passando attraverso la botte della DC e la damigiana della Margherita, man mano crescendo in robustezza, conservando a fatica il colore, e senza perdere la fragranza di biancofiore.
Ettore Rosato, di sconfitta in sconfitta, facendo il braccio destro del braccio destro di questo e di quello, è arrivato al culmine della maturazione.
Ed è per questa ragione che i circoli, i comitati e le feste del PD se lo contendono.
Tutti lo vogliono, non per risolvere un problema contabile, non per un discorso, ma per un aperitivo.
Un aperitivo democratico.
Rosato è invitato sempre a presentarsi con un congruo anticipo, giusto il tempo per lasciarlo riposare qualche ora al fresco, intorno ai 10-12°.
Poi, appena raggiunta la temperatura ideale, iniziano le libagioni, con grande soddisfazione di una larga maggioranza.
Perché Rosato si sposa bene con quasi tutte le carni.
Con i polli, i conigli, gli struzzi e soprattutto con i maiali.


