Fonte: L'Espresso
CINQUE ANNI DI SOLITUDINE – DI ROBERTO BALZANI – ed. IL MULINO
di Giuseppe Berta, da L’Espresso
I sindaci rappresentano oggi la figura più esposta sul fronte della politica. E sono anche coloro che si trovano ad agire da soli, senza le coperture che gli altri protagonisti del gioco politico ottengono dalle istituzioni. A loro tocca di misurarsi in primo luogo con le severissime restrizioni di bilancio imposte dalla crisi, che induce un confronto quotidiano con cittadini frustrati nelle loro aspettative. Così, la stagione del protagonismo dei sindaci, chiamati a interpretare le aspirazioni di una comunità locale che li aveva designati col voto diretto, sembra un ricordo remoto in contrasto con l’aspra realtà del governo municipale con cui devono fare i conti adesso.
E proprio la condizione solitaria del primo cittadino è l’elemento che Roberto Balzani, sindaco di Forlì e storico dell’età contemporanea, giudica caratterizzante dell’esperienza che sta compiendo e su cui si sofferma in un breve e denso saggio, di sicuro fra le migliori e più sincere testimonianze dedicate alla situazione politica attuale (“Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco”, Il Mulino, pp. 124, ¿ 12).
Nelle pagine di buona scrittura di Balzani si avverte una disillusa passione civile che non rinuncia mai né a una nota di costante autoironia né allo sguardo critico tipico di uno studioso capace di osservare anche dall’esterno la realtà che sta vivendo. Molti dei suoi rilievi colpiscono per l’acutezza e anche per un disincanto che non diviene mai cinismo. Le analisi del funzionamento della macchina amministrativa, con i suoi cortocircuiti continui, si coniugano a un senso vigile per le forme della partecipazione politica, che discendono da un’attitudine a comprendere – e a giudicare senza indulgenze e compiacimenti – il proprio comportamento. Balzani fissa sulla carta con efficacia gli stilemi e le retoriche di una politica locale colta alla vigilia di quella che potrebbe essere una trasformazione radicale. E, alla fine, ritrova e indica le ragioni di un impegno civile che, nonostante tutto, merita di essere praticato, sebbene a termine.
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da www.mulino.it
Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco
Prendiamo un reputato studioso di storia politica e amministrativa, discretamente impegnato, e facciamolo diventare sindaco. Il professore può così guardare dal di dentro, azionandola, quella macchina del governo locale che ha conosciuto da ricercatore. È accaduto a Roberto Balzani, che in questo libro riflette sull’esperienza che sta vivendo e soprattutto sulla crisi della politica proprio là dove il rapporto con i cittadini è più diretto. Dissolta ogni visione ampia, il governo dei comuni finisce nel piccolo cabotaggio, in iniziative che hanno l’orizzonte limitato della legislatura o in inutili «eccellenze» a scopo di consenso, in iter burocratici fine a se stessi. È la crisi della politica come progetto, lo smarrimento d’ogni idea di «bene comune». Una sincera requisitoria che è anche l’invito a ricostruire un nuovo civismo, una nuova politica.
Roberto Balzani è professore di Storia contemporanea nella Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna, sede di Ravenna, di cui è stato preside fra il 2008 e il 2009. Con il Mulino ha pubblicato «Romagna» (2001), «Per le antichità e le belle arti» (2004) e ha curato i «Discorsi parlamentari di Giosuè Carducci» (2004). Dal 2009 è sindaco di Forlì.


