Apocalisse e vita quotidiana

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

Apocalisse e vita quotidiana

Scopro, ma già lo sapevo, che ci sono quelli per cui la politica è un grande scontro finale, un Armageddon apocalittica tra bene e male, con una vittoria che dovrebbe garantire una salvezza insuperabile ed eterna. Sino ad allora si sta in un cantuccio ad accumulare forza e convinzione. E poi ci sono quelli, per i quali la lotta è quotidiana: come una lunga guerra di posizione dove anche conquistare e difendere pochi metri di terreno politico è una festa, la base per ulteriori avanzate. In questo secondo caso si morde la polvere e si soffre, mentre nel primo ci si pone fuori dalla mischia, col ditino alzato e il giudizio sferzante sempre pronto, giudicando il resto tutta merdaccia come direbbe Fantozzi. Gli eroi (o aspiranti tali) da una parte, la gente normale dall’altra. È una questione anche antropologica, ma c’entra pure l’assenza di un grande raggruppamento o partito che faccia cultura politica invece di assecondare il narcisismo latente. La frammentazione politica e la solitudine sono brutte bestie.

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