Bonicelli: “Mentre la Meloni piange per i neofascisti morti di fame alla mensa comunale di Parma, Salvini prega con Barbara D’Urso e Fontana dice che la Lombardia parla con i fatti…”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Francesco Bonicelli Verrina

Mentre la Meloni piange per i neofascisti morti di fame alla mensa comunale di Parma, Salvini prega con Barbara D’Urso e Fontana dice che la Lombardia parla con i fatti e le quattro d (forse come diceva ieri Diego Bianchi: disumanità, deresponsabilizzazione, disuguaglianza, delirio, etc…, non ricordo quelle del governatore) e sento tanti che continuano a lamentarsi, a usare l’auto invece di camminare per fare la spesa (anche in questi giorni nei quali abbiamo tutto il tempo che si vuole), a fare quello che vogliono come se niente fosse, io che sono scettico verso quasi tutto, trovo fantastica la riflessione di Tito Boeri su La Repubblica di ieri, il virus non è democratico, colpisce i più deboli, e non è sovranista, non rispetta i confini e lo abbiamo portato noi in Africa (come la maggior parte delle pestilenze dal ‘400 in poi). Gli scienziati seri parlano da decenni dei rischi connessi a deforestazione, distruzione ambientale, estinzione di massa di specie animali, esplosione demografica, sovraconsumo del suolo e delle risorse, etc ma abbiamo sempre preferito ascoltare e arricchire (a cominciare dalle università) gli scienziati guru di moda alla Steve Jobs, guru della virtualizzazione e dell’obsolescenza programmata, dello sfruttamento e dell’evasione fiscale, che era additato come modello di democrazia solo perché non si lavava, andava scalzo e parlava di santoni indiani (girando il mondo su jet privati) o quelli che si occupano di cose non scientifiche per andare in televisione, ci siamo convinti, in barba a Popper, Hannah Arendt e tanti altri veri liberali, che libertà non significhi responsabilità, ma che significhi disinvestire da sanità e istruzione pubbliche, perché bisogna correre, produrre, consumare, e in barba a qualsiasi principio liberale pensiamo che possa esistere un mercato libero senza uomini, senza salute, senza natura, senza cultura, e in questa situazione in termini di efficienza i posti più ricchi del mondo, da Milano a Londra e New York sono sembrati luoghi del terzo mondo, per abbandono dei più deboli e mancanza di responsabilità delle istituzioni e dei più fortunati, privatizzando tutto e continuando a pensare solo al profitto (già in realtà schifato e snobbato da Adam Smith, “il culto del nudo profitto”, se qualcuno lo leggesse davvero, invece la destra oggi cita in tutto il mondo Smith esattamente come gli stalinisti citavano Marx). Non sarebbe forse libertà programmare tutti gli anni un letargo dell’umanità? Verso dove corriamo? Quello è “sviluppo”? Verrebbe da dire evviva un sano sottosviluppo, se per sottosviluppo si intende per alcuni avere uno stato sociale e un’attenzione a ciò che sfugge al calcolo e al profitto!! Il Carbon Brief https://www.carbonbrief.org/ ha reso noto che probabilmente per il coronavirus ci sarà il 5% di emissioni in meno quest’anno, e per contenere il riscaldamento globale prima del punto di non ritorno sarebbe necessario fare lo stesso per i prossimi dieci anni. Ed è possibile che non ci rendiamo conto che è quella “normalità” il virus, che non ci dovrebbe essere bisogno di decine di migliaia di morti e milioni di malati per capirlo, eppure siamo tutti lì ad aspettare di rifare lo stesso, anche se la natura tira un sospiro di sollievo e se ci sono problemi economici non vediamo il problema nel fatto che uno come Bezos guadagni 24 miliardi in un mese (lui per i più è un mito, in barba alla libertà di pensiero, di esperienza e di mercato) e invece di rinunciare a briciole di profitto chieda sussidi agli stati come un senzatetto, e tanti altri supermiliardari nel mondo facciano lo stesso, Soros e Bill Gates sono tra i pochi a devolvere molto più di quello che guadagnano in attività sociali e benefiche e per questo sono odiati da Trump, Bolsonaro, Salvini, Le Pen, Meloni, Orban etc, ma anche da una certa estrema sinistra che alla fine sostiene le stesse cose, il sovranismo, l’inquinamento, l’accelerazionismo tecnologico. Infatti preferiamo prendercela con il prossimo un po’ più o molto meno fortunato di noi e con il governo, ogni volta che ci sono scelte serie da fare partono subito i roghi delle streghe, molto più facile seguire chi ci fa sentire sulla barca dei briatori e dei calciatori che sentirci sulla barca dell’umanità ferita, come diceva Havel, più facile correre che soffermarsi in questo breve soggiorno. Eppure i gigli sono vestiti meglio di noi e gli uccelli del cielo più appagati e lo diceva Cristo, “non è fare i comunisti”, come ha ricordato Papa Francesco. Non rivoglio indietro quella normalità perché è quella normalità il problema, come ci continuano a dimostrare i discorsi stronzi ed egoisti di chi continua a dire che è solo un’influenza, che è una malattia che uccide solo i vecchi, che bisognava isolare solo i vecchi (come “paria”?), che bisogna ripartire al più presto, nonostante i tanti morti, etc…

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