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Da ascoltare. Bellissima e concreta intervista a Massimo Cacciari, ospite di Gianfranco Mascia nella trasmissione in diretta Facebook “Dalla zona rossa alla zona verde”, sulla pagina di Europa Verde, ha dichiarato: “Il Governo ha seguito l’emergenza sanitaria, come non poteva fare altrimenti. Le vistose difficoltà non sono responsabilità di questo Governo, ci sono incomprensioni tra lo stato centrale e le regioni perchè non sono state fatte a suo tempo le riforme indispensabili o sono state mal fatte per cui non funzionano le regioni che fanno competizione invece di cooperare per il bene comune. Un poco come capita in Europa dove gli stati si fanno competizione in materia fiscale, in politica estera e commerciale: se non si capisce il principio fondamentale che ci si mette insieme per cooperare o altrimenti è meglio stare divisi. Il vero problema del governo si porrà al momento di iniziare la fase tre. Occorre intervenire tempestivamente per quelle categorie del commercio, dell’artigianato, il popolo delle partite Iva che non ce la fanno più a stare chiusi e quando riapriranno si troveranno il reddito decimato. In questi settori bisognava già aver preso iniziative per sostenere il reddito direttamente e non tramite il sistema bancario: Le banche hanno mille difetti ma in questo caso non gli si può dare torto – già funzionano male nella normalità figuriamoci in questo momento drammatico. Prima di dare un prestito si tutelano e non si va da nessuna parte. Spero che il governo inverta la rotta e intervenga concretamente perchè se le imprese devono superare, lacci, lacciuoli, setacci per avere 25.000 euro, rischiamo che le persone si buttino dalla finestra nel frattempo. Il momento cruciale sarà tuttavia nella fase tre, perchè occorre capire se il governo recepisce le risorse per il rilancio e non solo per salvare il salvabile, bisogna sostenere tutte quelle attività legate al turismo, sostenere il reddito delle persone impoverite, e dare ai comuni i fondi per aiutare le persone indigenti sperando che non prevalga ancora la burocrazia. Ricordo che la burocrazia europea di Strasburgo e Bruxelles è ancora più farraginosa: speriamo che capiscano a livello nazionale e europeo che la macchina deve partire immediatamente con azioni dirette ed efficaci per curare il malato e non metterla in moto quando il malato è già morto. Le grandi imprese soffriranno qualche mese ma hanno la forza di riprendersi, il vero problema sono quelle attività legate al turismo, non solo i ristoranti, i bar, ma anche le attività culturali e la filiera alimentare che rischiano di non riaprire se non vengono aiutati subito e per il tempo necessario per riprendere l’attività: prendiamo ad esempio un bar, il 50% dei locali da Milano a Roma, in tutta Italia vivono di movida e anche se riaprono chi ci andrà a bere una birra, un aperitivo, un vino con la mascherina a distanza. Se non si interviene subito ci troviamo di fronte al rischio di due o tre milioni di disoccupati in più. Bisogna aumentare i fondi del reddito di cittadinanza o reddito di emergenza per le persone in assoluta povertà e i fondi devono essere gestiti dai sindaci che sono a contatto con le problematiche locali.
Il federalismo all’italiana è un abominio, bisognava fare delle macro regioni e un senato delle autonomie, per coordinare le funzioni tra lo Stato centrale e le autonomie locali sono state fatte riforme al titolo V della costituzione che sono solo un pasticcio come ora abbiamo vissuto con l’emergenza sanitaria.
Gli stati europei dovrebbero capire che occorre maggiore cooperazione, nel mondo di oggi gli stati non contano nulla, neanche la Germania. Purtroppo l’Unione europea è partita dalla moneta a somiglianza del marco e lì sono cominciati i nostri guai. Solo un Europa unita potrebbe avere voce nel mondo contemporaneo. Poi ci vuole una politica fiscale europea comune, mentre ora ci sono paradisi fiscali in certi Paesi simili a Santo Domingo, se le cose andranno avanti così inevitabilmente l’Europa si spaccherà.
È scandaloso che in un Governo in cui c’è il Partito Democratico ancora non si sia pensato alla regolarizzazione di persone che lavorano in condizioni infami e che sono necessarie alla nostra economia. Si tratta di schiavitù, è indecente anche solo parlarne. Salvini fa malissimo ma fa il suo gioco demagogico, poi non centrano la destra o la sinistra in tema di immigrazione, solo che ci siamo bevuti il cervello. poi il movimento 5 stelle dovrebbe crescere un poco, non è possibile che un sottosegretario di quel movimento proponga una modesta regolarizzazione dei migranti e il capo dello stesso partito si opponga – nello stesso partito non possono coesistere persone che hanno opinioni così diverse su questioni di principio. Fa ridere chi paragona i 5 Stelle alla Democrazia Cristiana, La DC era un sistema di potere articolato, un grande partito. Non confondiamo ancora di più la testa dei giovani: con la fine della prima repubblica è finita l’epoca dei partiti, ora in Italia non ci sono più partiti ma fazioni divise tra di loro. I Verdi sono l’unico partito a carattere europeo che non si divide. Hanno una linea comune e anche una classe politica di buon livello.”


