La cassa integrazione di Lor Signori

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

La cassa integrazione di Lor Signori

Pensate, il 4 luglio scorso, il Sole 24 Ore titolava online che il ricorso alla cassa integrazione era, per le aziende, una sorta di labirinto, anzi un “vero e proprio ginepraio”. Ventisei atti successivi del governo e dell’INPS avrebbero trasformato in un labirinto il percorso di accesso alla cassa, rendendo difficile la vita alla imprese. Tutto il pezzo era una reprimenda per l’esecutivo, che si dimostrava incapace di agevolare sostenere le imprese in crisi da lockdown.

In realtà non è stato così. Altro che labirinto. Come sappiamo, 234.000 imprese hanno richiesto (e 188.000 effettivamente hanno usufruito) della cassa integrazione senza soverchi problemi ma li hanno utilizzati come salario sostitutivo per i loro dipendenti, che intanto continuavano a lavorare in nero con fuoribusta integrativi. Niente male come abbattimento del costo del lavoro. Era smentita insomma la favola delle imprese vessate dal governo, e la battaglia antiburocratica del foglio di Lor Signori è apparsa per quel che era, pura propaganda.

PS, provate a immaginare se fossero stati non 234.000, ma 234 i lavoratori scoperti a timbrare il cartellino senza andare a lavorare. Ve li immaginate gli intellettuali organici a Lor Signori che chiasso avrebbero fatto? Me li immagino intenti a strapparsi le vesti, mettendo all’angolo il governo Conte. Sarebbero scattati a comando, come un sol uomo.

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