Fonte: La Repubblica - Globalist
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
Non è ancora una vera e propria crisi diplomatica ma è qualcosa che le assomiglia. Di certo un’altra grana per il Vaticano. I rapporti tra la Santa Sede e gli Usa hanno subito negli ultimi giorni uno straordinario irrigidimento. Per quale motivo? La Cina. E in particolare l’accordo, segreto nei contenuti ma non nell’esistenza, tra la Chiesa e le autorità di Pechino. […] Papa Francesco ha deciso di non incontrare il segretario di Stato, Mike Pompeo, che sarà in visita a Roma e nella Città del Vaticano a partire da dopodomani.
Certo, la segreteria di Stato di San Pietro ha comunicato la decisione del Pontefice alla diplomazia americana adducendo una giustificazione formale che evitasse uno scontro frontale con Washington: il Santo Padre non riceve autorità politiche durante le campagne elettorali dei Paesi di appartenenza. […] Ma […] dietro questo dietrofront c’è qualcosa di più.
La settimana scorsa, infatti, l’incontro era stato annunciato da tutte le agenzie di stampa e mai smentito. Ma poco dopo è arrivata la durissima presa di posizione proprio di Pompeo sulle relazioni sino-vaticane. Il segretario di Stato statunitense ha utilizzato un articolo sul periodico First Things, per invitare senza mezzi termini il Papa a non rinnovare l’intesa con Pechino […]
Tutto è stato studiato affinchè le osservazioni della Casa Bianca venissero pubblicate alla vigilia della scadenza dell’accordo in questione: il 21 settembre. Ora Vaticano e Cina hanno un mese per un rinnovo biennale. Ma Francesco non ha affatto gradito quella che ha considerato una interferenza negli affari di un altro Stato. Il punto è che Bergoglio non vuole rinunciare al dialogo con il “gigante orientale”. […]
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO E IL CARDINALE PAROLIN
L’orizzonte della Chiesa è quello di provare a “cattolicizzare” nei decenni la cultura di quel Paese. Per Xi, invece, sarebbe uno smacco non prorogare l’intesa. Uno smacco dal punto di vista “pubblicitario”. […] Anche in considerazione del fatto che i cattolici cinesi sono appena 15 milioni, davvero una minoranza in una nazione con 1,4 miliardi di abitanti. Per Trump, invece, è l’esatto contrario. L’avallo vaticano equivale ad una legittimazione che l’amministrazione Usa mal sopporta. […] Il segretario di Stato americano parlerà con il suo omologo della Santa Sede Parolin […]
da Globalist
Trump vuole perfino dare ordini a Papa Francesco: “Non rinnovate l’accordo con la Cina”
Ora sono arrivati al punto di dare gli ordini a Papa Francesco. Tanta è l’arroganza dei sovranisti e reazionari dell’estrema destra alla Casa Bianca sotto l’egida di Trump: il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha chiesto al Vaticano di non rinnovare l’accordo con la Cina, affermando che, se lo facesse, metterebbe a rischio la sua autorità morale.
”Due anni fa la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il Partito comunista cinese, sperando di aiutare i cattolici cinesi. Eppure gli abusi sui fedeli da parte del Partito comunista cinese sono solo peggiorati. Il Vaticano mette in pericolo la sua autorità morale, se dovesse rinnovare l’accordo”, ha scritto Pompeo in un tweet.
In una dichiarazione pubblicata su ‘First Things’ Pompeo ha anche criticato la decisione della Santa Sede di “legittimare” sacerdoti e vescovi cinesi che erano nel Partito comunista cinese. ”Il Dipartimento di Stato è stata una voce forte per la libertà religiosa in Cina e nel mondo e ha preso provvedimenti per ritenere responsabili coloro che abusano dei fedeli. Continueremo a farlo e staremo dalla parte dei cattolici e dei fedeli cinesi. Chiediamo al Vaticano di unirsi a noi”, ha scritto Pompeo in un altro tweet.




