“La Repubblica” dà ragione a Barenboim: l’Italia non ha ancora fatto i conti con il fascismo

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Repubblica dà ragione a Barenboim
Qualche settimana fa avevamo dedicato un “gessetto” alla dichiarazione del pianista e direttore Barenboim secondo la quale l’Italia non aveva ancora fatto i conti con il fascismo, ed ecco che ne abbiamo subito una prova evidente. Sulla prima pagina di Repubblica di oggi compare in bella evidenza la pubblicità di un libro dal titolo “Perché l’Italia amò Mussolini” di Bruno Vespa e come editori Mondadori e, udite udite, Rai Libri.
Io non so cosa c’è scritto in quel libro né lo voglio sapere (i libri di Vespa, come della stragrande maggioranza di quelli scritti da giornalisti, non entrano nella mia biblioteca) basta il titolo strombazzato in prima pagina da un importante giornale nazionale per costituire un messaggio grave di cui si fa portatore un giornale che una volta era antifascista, ma oggi non sappiamo più se lo sia. Tra l’altro il nuovo direttore, Maurizio Molinari, mi pare che appartenga a una famiglia ebraica, quindi non si capisce perché non si sia rifiutato di ospitare quella pubblicità.
Ma la cosa ancora più grave è che sia stato editato da Rai Libri, cioè un ente pubblico, il quale guarda caso ha ancora al vertice un leghista e, non bisogna dimenticare, il leader della Lega ha flirtato con Casa Pound.
Qui non è questione di libertà di pensiero e di stampa, qui si tratta di apologia di un dittatore e di un movimento politico che ha portato al disastro la nostra nazione, e la cui ricostituzione in Italia è vietata da leggi dello Stato. Ma a parte le leggi, un giornale è libero di rifiutare una pubblicità il cui messaggio non corrisponde ai propri valori.
Così Repubblica dopo aver strizzato l’occhio ai berlusconiani, ora lo strizza ai fascisti … miracoli del “Recovery Fund”.
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