Oligarchi che giudicano la democrazia. Ve ne meravigliate?

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Oligarchi che giudicano la democrazia. Ve ne meravigliate?
Beh, fatemelo dire. Non sono grillino, e lo sapete. Ma dinanzi alla scelta di convocare i propri iscritti sulla piattaforma Rousseau, per chiedere un parere non di poco conto sulla fiducia a Draghi – e dinanzi ai toni supponenti di molti verso questa scelta, mi sento di dire: da quale pulpito? Coloro che scherniscono il Movimento per la scelta (legittima, certo, e vorrei vedere!) di far votare le persone, che titoli hanno per giudicare con quella puzza sotto il naso?
Questo è il Paese dove i congressi di partito (quelli veri, quelli dove si discute di politica) non si fanno più, perché sono stati sostituiti da fiere mediatiche, Leopolde, ampolle del Po, consessi improvvisati in cui si votano candidati alla qualunque, e dove addirittura può votare anche un semplice passante. Siamo il Paese dove la politica è sempre più oligarchica, dove nessuno rende più conto a nessuno. Il Paese dove un governo viene fatto cadere senza nemmeno sfiduciarlo in Parlamento, dove il premier è quasi costretto a dimettersi, e certi gruppi (anche di maggioranza) trattano con Draghi ancor prima che Conte si sia effettivamente dimesso.
Il Paese dove i governi cadono perché qualcuno afferma una cosa, ne pensa un’altra e ne fa un’altra ancora – perché qualcuno mette paletti a un governo ma li sradica subito per un altro. Un Paese dove, da una parte, i giornalisti non hanno più ‘missioni’ e sono ormai semplici stipendiati, ma dall’altra ambiscono a fare gli opinionisti, gli influencer, i guru, evitando accuratamente di raccontare la realtà.
Ebbene? Questo Paese si può permettere di contestare a qualcuno un gesto di democrazia, che magari lo facessero gli oligarchi di cui sopra? Si può essere d’accordo o meno, si può essere grillini o meno, ma non si può giudicare senza averne i titoli e, per di più, con quella supponenza oligarchica, con quella espressione disgustata. E soprattutto non lo si può fare mentre si indossa il collare di qualcuno. Non lo si può fare esibendo un guinzaglio.
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