Arrivano i loro. Andiamo a presidiare il tavolo di governo e il Recovery

Può darsi che sia una impressione sbagliata e frettolosa. Ma ho come la sensazione che la luna di miele del Governo Draghi sia cominciata troppo in anticipo, e lui, il premier sia stato portato in carrozza prima che iniziasse davvero la sfilata. Anche perché ho una seconda sensazione, ossia che la manovra di Palazzo per cacciare Conte sia iniziata in gran tromba quando, con l’avvio della campagna vaccinale, sembrava che il virus avesse i giorni contati. E invece non è così. Mentre si sta dando l’impressione che siamo ormai talmente in discesa, che si potrebbe persino abbassare decisamente la guardia. Interpretando dunque la venuta di Draghi come coincidente con la cacciata del virus, o almeno con l’avvio di una gestione finalmente più “economica” e meno “sanitaria” della crisi – più vicina alla “categorie” e meno ai loro clienti.

Per quanto si tenterà di gettare pernicioso ottimismo sullo sviluppo della pandemia, non è che si potrà nascondere sotto il tappeto la polvere della crisi sanitaria. Conte e i suoi ci hanno combattuto per mesi, mentre “Repubblica” e Renzi bombardavano la tolda della nave. È diverso fare la rock star chiamata Godot, con tutti sempre in tua attesa, e invece stare sul palco ad abbozzare un concerto quando va continuamente via la luce. Eppure su quel palco è necessario salirci ancora, entrando determinati nell’esecutivo, presidiando il Recovery e prestando molta attenzione a quelli che adesso vorrebbero semplicemente passare all’incasso. Roba che se ce lo avessero impedito, se ci avessero tenuti fuori, io vi avrei invitato a buttare giù il portone di Palazzo Chigi per sedervi a quelle sedie e far vedere che ci siamo. E pure ben determinati