Letta, la sinistra e la spada

per mafalda conti
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Letta, la sinistra e la spada
Per giudicare la segreteria Letta voglio attendere. Ho già detto che non mi aspetto svolte radicali, ma un congresso vero sì, senza unanimismi di facciata, senza primarie aperte a chiunque passi in strada, con un dibattito vero, di quelli che tagliano in due e attivano il pensiero. Il PD ha un compito storico ora, quello di fare da detonatore di una nuova sinistra. Se lo fallisse, vorrà dire che Renzi ribusserà alla porta e farà di nuovo banco. Ma soprattutto vorrà dire che il senso del partito per il potere non sarà mutato. Non mi aspetto miracoli ma sarò inflessibile nei giudizi (come sempre d’altronde, quando si tratta del PD). E inflessibili dovrebbero essere tutti. Perché è l’ultima occasione. Poi davvero sarà il deserto.
Lo ripeto: non si tratta di ricostruire alla bene e meglio, volontaristicamente, orgogliosamente, i tanti pezzi in cui il partito appare frammentato, ma di ridare un’anima a un processo di ri-forma della sinistra nella sua interezza. L’unanimità iniziale mi ha lasciato molto perplesso, lo dico francamente. Non è un buon augurio. Certo, è una mossa tattica dei tanti che temono adesso di essere messi in un angolo, e allora si mimetizzano tra gli amici, ma è anche un unanimismo che Letta dovrà scrollarsi di dosso al più presto, perché lo appesantirebbe nelle decisioni, nelle scelte, nella stessa novità che potrebbe rappresentare.
I suoi nemici, perché ce ne sono anche se si celano dietro il sostegno nei suoi confronti, tenteranno di indebolirlo con trattative, equilibrismi, richieste, tatticismi e puntacazzismi di vario tenore. È questo lo scenario. E allora dia presto un colpo d’ali, una frustata, tagli in due chirurgicamente il fronte, faccia la partita a colpi di briscola (se ne ha). Non basteranno i richiami al bene comune. Mai come stavolta serve una spada affilata, che affondi il colpo nel corpo di un partito malato. Forse moribondo.
PS, sia chiaro, non è che la sinistra in genere debba poi restare a guardare. Non è che si sottoscrive una delega in bianco a Letta. Per ri-formare la sinistra serve tutta la sinistra, non certi sì e certi no. La posta in gioco è la più alta di sempre.
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