Sicuramente internet e l’uso dei social network hanno profondamente mutato la comunicazione: usiamo la rete come fonte e strumento veloci di informazione, ricorriamo ai social per contattare rapidamente persone e gruppi, per commentare, infine per illustrare con fotografie e video la vita privata e pubblica, nostra e altrui. Il web consente a tutti libertà di espressione e di ampliamento delle conoscenze, insomma rappresenta e rappresenterà una grande rivoluzione democratica che, però, va difesa, salvata da quanti vorrebbero trasformarla in un’arena permanente di confuse verità, tante falsità, soprattutto beceri comportamenti.
Non occorre essere personaggi famosi per postare sui social, ma questa estensione espressiva della comunicazione personale e collettiva non sempre rispecchia comportamenti razionali e riflessivi, inclini al confronto motivato, anzi perlopiù, ormai, confonde la libertà d’espressione con l’insana pretesa di dare sfogo pure alla parte più sordida, umorale, viscerale dell’animo umano: gli stessi follower possono essere interessati da commenti positivi oppure colpiti da commenti astiosi o sprezzanti, provocatori o ingiuriosi, tutto sempre amplificato dalla spiccata visibilità dei social. Il rischio è notevole, non privo di lati oscuri e insidia pericolosamente il grande traguardo della comunicazione digitale.


