I complotti e le primarie. La politica ridotta all’osso del potere.

per mafalda conti
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
I complotti e le primarie. La politica ridotta all’osso del potere.
Il 23 dicembre scorso, mentre Renzi (ossia il massimo oppositore di Conte) incontrava un dirigente del DIS, Stefano Folli su ‘Repubblica’ spiegava così il senso delle vicende politiche : “… le iniziative di Renzi stanno ottenendo il loro scopo, quello di gettare un sasso nello stagno e dimostrare quanto sia inadeguato il Conte–2 proprio nel nuovo rapporto con l’Unione”. Oggi sappiamo per certo che le “iniziative di Renzi” non si fermavano affatto alla sarabanda mediatica e all’azione da filibustiere politico, ma erano molto più sottili e insinuanti delle battute su Franceschini e Ribery, che l’ex Sindaco regalava propro in quei giorni alla stampa.
È da tempo che ripeto che la politica italiana è finita in massima parte su Netflix, per ricalcare le modalità con cui i network si avvicinano alle tematiche del potere, ridotto a mera conquista e mantenimento del trono con tutti i mezzi, in special modo quelli più scaltri. Non lo dico per screditare la cultura di massa o mainstream, anzi vi invito a studiarla con attenzione per capire meglio i nostri tempi.
230 miliardi di euro sono stati un ottimo detonatore, tant’è che gli artificieri si sono subito messi all’opera per cavarne vantaggi e la bomba politica è immancabilmente esplosa facendo molti danni collaterali, in primis la caduta di un governo che stava reggendo la botta della pandemia e aveva dalla sua parte i cittadini, nonostante tutta la stampa padronale fosse all’opposizione (mentre oggi canta le lodi del Re Covery Draghi: così la recente copertina dell’Espresso). Immagino quanta melma si sia alzata, pur di sommuovere e ribaltare il panorama politico. Alcuni schizzi sono trapelati da filmati incidentali, ma la gran massa ci è ancora ignota.
L’Italia peggiore, insomma, impunemente all’opera accanto e contro l’Italia migliore, quella che lottava da mesi contro il Covid. Oggi Renzi punta il dito contro il complotto ai suoi danni (la signora che avrebbe fatto il filmato non esisterebbe, ma perché il video emerge solo oggi, come si può fare un filmato di 40 minuti senza che si fosse scaricata la batteria del cellulare). Un complottista, con tanto di filmato a suo danno, che urla al complotto: questo ci hanno regalato certe primarie votate anche dalla destra. Una classe dirigente coltivata in serra dalle lobby, a uso e consumo di potentati pronti a tutto pur di arraffare una montagna di denaro pubblico.
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