Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Le primarie senza.
Il caos sotto il cielo lo si intuisce anche dalle prime pagine dei giornali. “Repubblica”, in un unico centimetro quadrato titola in grande che il popolo PD sceglie Gualtieri: ma quelle di Roma non erano primarie di coalizione? E perché, dunque, si cita solo il popolo del PD? Gli altri cosa sono? Detto ciò, subito sotto, il giornale di GEDI titola a sinistra che “i gazebo non bastano più”, e a destra che nella “piazze capitoline si riscopre la militanza”. Delle due: o si riscopre la militanza oppure i gazebo non bastano più.
Due amici mi hanno detto che non trovavano il gazebo delle primarie perché non aveva né insegne né cartelli indicativi. I due volontari annoiati all’interno (visto che a votare non c’era nessuno in quel momento) hanno spiegato che, trattandosi di primarie di coalizione, non era possibile esporre nessuna insegna di “partito” (tra virgolette). Quel gazebo mostrava intuitivamente, nella sua nudità fisica e simbolica, quasi d’acchito, che la coalizione non esisteva, che il “popolo del PD” non c’era, che la noia imperava, che ci volevano Diogene e la sua lampada per cercare l’uomo elettore delle primarie, la supposta coalizione e, ancor prima, l’anonimo gazebo con le urne.
E, poi, ci vuole coraggio ad accostare “primarie” e “militanza”. Molto coraggio. Non a caso, chi presidia i gazebo è un “volontario”, mica un “militante”. E anche quelli che si recano a votare sono “volontari” mica “militanti”. Insomma ci vuole davvero tanta buona volontà a immaginare che questa via romana dei chioschetti privi di insegne e poco frequentati possa fare il miracolo di restituirci i militanti, quelli che rappresentavano il partito (i partiti) nella società e tiravano le funi del ponte che, un tempo, metteva in stretto collegamento organizzato istituzioni e popolo.
È stata, in fondo, la sagra del “senza”: senza una coalizione, senza un numero accettabile di elettori, senza insegne ai gazebo, senza centrosinistra, senza la politica che dovrebbe indicare la rotta da compiere e che invece lascia tante barche alla deriva. E in taluni casi anche senza vergogna. Adesso li aspetto tutti al secondo turno, ammesso che ci arrivino. Sarà quello il momento in cui le famose chiacchiere saranno a zero, e serviranno invece comportamenti politici conseguenti. Certo, se cospargi di sale la ferita, non ti aspettare sollievo di lì a poco. Se bastoni il possibile alleato, non sperare in un abbraccio. Non basteranno generici appelli al voto. Né confidino sul voto utile. Certo, se invece ci si contenta di questo risiko per cultori della materia, allora continuate così. Continuate a dire 45.000 se sono 35.000 e viceversa. Continuate a fare primarie di coalizione senza coalizione. La politica dei gazebo produce tanto scetticismo. Sapevatelo.


