I giornali italiani con Draghi sono uguali ai giornali nordcoreani con Kim Jong-un

per mafalda conti
Autore originale del testo: Federico Leo Renzi
Fare la rassegna degli articoli pubblicati dai giornali italiani ormai è come fare un’analisi critica dei quotidiani nordcoreani: tutti scrivono la medesima cosa, nello stesso modo, non curandosi nemmeno di variare un minimo il tono per sembrare “concorrenti”. Oggi abbiamo tre argomenti: aumento di contagi in tutto il mondo, il divieto di manifestazioni perché favoriscono il contagio, l’assoluta necessità della terza dose per l’intera popolazione.
Ma guai a dire che questa unanimità di vedute e questi elogi ad ogni provvedimento dell’esecutivo Draghi è sintomo di svolta autoritaria: la stampa, così come la politica e la “scienza” ormai davanti ad ogni dubbio, critica, divergenza rispondono etichettando chi lo pone come complottista, disagiato psichico, untore. Più o meno gli stessi epiteti che usa qualsiasi regime autoritario contro i dissidenti, ma guai a farlo notare perché questo è un regime autoritario che si “vergogna” di essere tale: non rivendica apertamente l’abolizione della democrazia, preferisce mantenerla formalmente intatta mentre ne erode sistematicamente il midollo.
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