Bettini: “Colpisce l’aggressione verso Letta che voleva Conte alle suppletive: era una scelta di buonsenso”

per Gian Franco Ferraris
Fonte: Globalist

Quale il destino di Draghi? Al Quirinale? Difficile, visto che la maggioranza di deputati e senatori non vuole elezioni anticipate, anche perché perderebbero il seggio.

“Letta ha avuto la cortesia e l’attenzione di informarmi circa la possibile candidatura di Conte alle elezioni suppletive per il collegio di Roma centro. Letta ha fatto un atto intelligente e di generosità perché il M5S in varie occasioni, come a Bologna, ha aiutato il nostro candidato senza avere controparte, a Siena ha aiutato Letta; c’era una volontà del nostro segretario di rinsaldare un rapporto che considera importante per la prospettiva politica unitaria del Pd. Conte aveva più volte sottolineato la sua perplessità, naturalmente quando la proposta è stata avanzata da Letta ha avuto un supplemento di riflessione ma poi ha confermato il suo diniego”.

“Colpisce l’aggressione verso una cosa di buonsenso, Conte è il Presidente di un partito che ha la maggioranza relativa, si va verso l’elezione del Presidente della Repubblica. Letta ha voluto compiere un gesto che avesse un carattere istituzionale: il M5S è un partito che ha governato con noi, è giusto che il suo Presidente sia in Parlamento al momento così delicato dell’elezione del Presidente della Repubblica. È ignobile addossare la croce a Letta, nella politica di oggi gli atti puliti, trasparenti, con motivazioni politiche vengono addirittura capovolti e diventano errori e forme di mancanza di capacità tattica-politica”, ha proseguito Bettini.

“La mia preoccupazione è che non si elegga Draghi a Presidente, quindi rimane premier e poi alla fine il governo non regge. Abbiamo un governo che, data la sua ampiezza, ha anche una sua fragilità e conflittualità. Avremmo così una situazione in cui Draghi sarebbe tolto dalla politica italiana in tutti i ruoli possibili e questo non sarebbe positivo. Si può anche attutire il valore politico del governo Draghi, renderlo molto stringente sul piano programmatico e penso che a quel punto Draghi possa arrivare al 2023. Questo sarebbe un grandissimo fatto positivo per il Paese. Il Pd comunque è pronto a sostenere il governo Draghi fino al 2023”.

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