Il curriculum di Mr. Draghi

L’Economist ci ha nominati (ha nominato l’Italia) Paese dell’anno 2021. Lo ha fatto senz’altro motivo che la presenza di mr. Draghi a Capo del Paese (perché questo è). Sì, c’è stato il picco di vaccinazioni, c’è stata la ripresa, ma si tratta solo di fenomeni susseguenti alla Causa Prima, ossia l’incoronazione dell’ex BCE a Palazzo Chigi. Una causalità di tipo assolutamente deterministico (Draghi, quindi la ripresa!) che non ammette repliche. A pensarci bene, l’Economist avrebbe dovuto premiare direttamente mr. Draghi come Paese dell’anno 2021, visto che noi (noi cittadini italiani, dico) rimaniamo, agli occhi del resto del mondo, gli stessi inaffidabili fetenti di prima. Dovremmo ringraziare il mondo delle imprese, allora, che ci ha dato il Capo che attendevano da sempre. A saperlo che era solo una questione di uomo solo al comando, ci saremmo risparmiati i costi della democrazia e quant’altro. Per l’Economist, probabilmente, anche la democrazia è spesa pubblica. Magari bastasse dare un’occhiata ai curriculum, senza schede e scrutatori petulanti. Quello di Draghi, in effetti, è un curriculum da sogno. Cosa volete di più?