QUIRINALE E TV: ORE DI CHIACCCHIERE AUTOREFERENZIALI E PREVISIONI SBALLATE. GIORNALISTI, URGE AUTOCRITICA!

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fabio Martini
QUIRINALE E TV: ORE DI CHIACCCHIERE AUTOREFERENZIALI
E PREVISIONI SBALLATE. GIORNALISTI, URGE AUTOCRITICA!
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il meritorio intento di fornire in tv (ma anche sui giornali) una lettura approfondita e professionale della vicenda del Quirinale si è trasformato, non sempre ma spesso, in un prodotto di basso valore giornalistico: più che capire, si tendeva ad eccitare il telespettatore e quindi si accendevano i riflettori su eventi minori, ci si accaniva su subordinate di nessun interesse e poi sulle subordinate delle subordinate. Tutta l’attenzione si concentrava su chiavi di lettura da giornalismo sportivo: chi sta vincendo, chi sta perdendo? Marcatura giusta o sbagliata? Quasi mai interrogativi sulla sostanza: ma perché il Quirinale è diventato così importante? Quali caratteristiche “professionali” deve avere il Presidente? Ovviamente non si deve generalizzare e anche in questi giorni non sono mancate letture acute e profonde da parte di alcuni dei giornalisti più bravi e ottime conduzioni, ma credo che nessuno di noi possa sottrarsi ad una riflessione autocritica. Sia consentito, per una volta con un pizzico di civetteria, di condividere il generoso post di Alessandro Bafumo. In effetti nelle settimane scorse mi è capitato in più occasioni di ripetere, in modo solitario, un concetto. A conduttori che ripetevano “Mattarella l’ha detto in tutti i modi che non vuole restare”, rispondevo: «Mattarella non vuole restare ma attenzione: non ha mai detto “Sono indisponibile”, perché da uomo delle istituzioni, sa che se il sistema va in blocco, deve restare una via d’uscita». Mi permetto di ricordarlo, anche perché è la vera chiave di lettura per capire il “cedimento” di Sergio Mattarella.
Dovremmo fare i complimenti

a Fabio Martini perché prima delle vacanze natalizie ad Agorà,se non erro il 22 Dicembre, predisse con certezza che il Presidente Mattarella sarebbe stato rieletto ,e soprattutto che la classe politica sarebbe tornata al Quirinale per chiedergli di restare

Chapeu al miglior giornalista politico del Paese.
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