Autore originale del testo: Benedetta Piola Caselli
Cioè fatemi capire:
c’è un ospedale da 600 posti in attività che viene bombardato per via aerea senza una ragione.
Vittime civili: 1.
Prova: foto in cui compaiono 3 donne evacuate, nessun sanitario o forse uno.
Poi c’è un’ intervista della donna divenuta simbolo di quell’ attacco, perché fotografata, che dice tranquillamente: ” L’ ospedale era quasi
del tutto dismesso, i soldati ci avevano evacuate tutte per installarsi al posto nostro, tranne noi che eravamo lì-lì per partorire. Non c’è stato nessun bombardato aereo, ma il lancio di due granate verso i soldati, di cui abbiamo fatto le spese noi”.
Il contenuto dell’ intervista sembra congruente con le prove logiche (un bombardamento aereo non fa 1 morto; un ospedale in funzione non ha sole tre pazienti; non si sprecano bombe costose su obiettivi insignificanti e per di più civili) prima osservate.
Ma, colpo di scena!
I nostri media ora dicono che le squadre speciali russe, in pieno conflitto, sono andate a cercare proprio lei (che è pure russofona), l’ hanno rapita e costretta sotto minaccia a rendere quell’ intervista.
La fonte?
Un giornale ucraino che sostiene anche che 800 missili sono stati lanciati su Leopoli, ma non ne sono arrivati che 3 grazie all’ efficiente contraerea.
Nessuno si domanda se la “notizia” del rapimento non serva per caso a screditare l’ intervista, che mette in grave imbarazzo anche i nostri media.
Neanche un-giornalista-uno che si ponga la domanda, eh?
Ovviamente la storia del rapimento la propone Repubblica, ma subito Open, sentendosi in difetto, si accoda.
Vediamo entro sera quanti altri rilanceranno?
( P.S. questa storia rallegra gli analfabeti funzionali.
Ma noi che non ci arrendiamo a Hollywood, che cosa siamo?

Propongo la definizione di analfabeti finzionali )
#analfabetifunzionali
#analfabetifinzionali #troppo007



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BALLE SPAZIALI