Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Un mondo senza più la bussola
Poco fa, in tv, a proposito di auto a noleggio, si diceva che i costi da giugno scorso sono aumentati del 67%. Niente male, ho pensato. Uno del settore spiegava che dipende tutto dall’aumento delle materie prime: un mantra che ormai pretende di spiegare tutto, tacendo delle speculazioni. Detto ciò, quello che mi ha sorpreso davvero è un altro dato. Pare che la domanda di auto a noleggio sia salita del 500%! Capite? 500%! Quella che “drogherebbe” il mercato, se le cifre sono vere, non sarebbe dunque l’offerta ma la domanda.
Si parla di crisi, ma evidentemente ci sono settori di società anche ampi che la crisi nemmeno la sentono, oppure sono così pazzi da sfidarla pur di godere senza posa dei beni di mercato. È certo che, dinanzi a una domanda così sontuosa, l’offerta non può che rincorrerla, adeguando i prezzi ben oltre l’aumento dei costi di produzione, secondo arcinote leggi di mercato.
Mi domando, allora: che mondo è quello che si ubriaca di mercato e di lussi quando c’è una guerra a due passi? E se fosse all’opposto? Ossia che questa non fosse una contraddizione drammatica (piaceri da una parte, sofferenza da un’altra, che convivono in modo disincantato), ma una condizione normale per un mondo che ha perso del tutto la bussola? E tutti, ma proprio tutti, ne fossero responsabili, non solo la classe politica che lo “guida”, diciamo così, ma anche noi cittadini, sempre pronti a indignarci delle scelte altrui e mai delle nostre?


