CAMPO LARGO O CAMPO STRETTO PER BATTERE LA DESTRA?

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pino Coluccia

CAMPO LARGO O CAMPO STRETTO PER BATTERE LA DESTRA?

Un ossimoro o due obbiettivi diversi?
Letta dal Campo Largo a Campo Ristretto per battere la Destra.
Uno degli argomenti usati dai sostenitori del PD Lettiano è che dobbiamo unirci in una ammucchiata a prescindere dai contenuti ed anche ingoiando qualche rospo, oltre quello della cosiddetta Agenda Draghi (guerra e recessione), tipo, Renzi, Calenda, Di Maio, Speranza, Brunetta, Gelmini ecc.roba che messa insieme non supera nei sondaggi il 5%, per battere la Destra dell’ trio Meloni, Salvini, Berlusconi e escludendo Conte (nei sondaggi al 10% e promotore di un’agenda molto più a sinistra di quella di Draghi e Confindustria. Ora in tutti i manuali di politica democratica per i neofiti (penso banditi dalla scuola Parigina frequentata da Letta), viene ricordato che per sconfiggere la Destra ( se il problema vero è questo) necessità organizzare schieramenti democratici ampi e motivati da un pericolo reale. Ora il Campo Stretto costruito da Letta con un  assemblaggio di ceto politico ministeriale ed escludendo volutamente il M5S di Conte ( che non è quello di Grillo, Di Battista e Di Maio) non è per niente simile a ciò che necessiterebbe, cioè una grande alleanza almeno democratica. Il che significa che la proposta di Letta del Campo Stretto non è fatto per sconfiggere la Destra come cerca di giustificarlo, ma per raccogliere i fedelissimi di Draghi e della sua Agenda (continuazione guerra, sanzioni, recessione, austerità e privatizzazione). Forse il rischio vero che corre il Paese è proprio quella di ritrovarsi in una autocrazia imperniata su un nuovo governo Draghi con la sua disastrosa Agenda.

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