Zagrebelsky: “il Pd ha pronunciato l’anatema contro Conte perchè il M5S non è stato ubbidiente sull’invio di armi in Ucraina”
“È una coalizione d’emergenza per battere il centrodestra, non è l’optimum ma nella situazione attuale mi sembra un male necessario”. Lo dice Gustavo Zagrebelsky intervistato da Micromega, la rivista diretta da Paolo Flores d’Arcais. Secondo l’ex presidente della Consulta, c’è stato ostracismo del Pd verso il M5S: “avevano collaborato nel secondo governo Conte, non c’era quindi una distanza incolmabile”, ricorda Zagrebelsky. Ora invece il M5S è bandito “perché è stato il primo granello della valanga che ha fatto cadere Draghi”. Per il giurista, la fine di quell’esecutivo a pochi mesi dalle elezioni era quasi fisiologico. Nonostante ciò, sottolinea, “il Pd ha pronunciato l’anatema contro il M5S per aver fatto cadere il governo ma la politica non è fatta di queste cose. Registrate le colpe, si dica: ‘Malgrado tutto guardiamo avanti’”. Secondo il costituzionalista c’è “un non detto”, e la ragione della rottura va cercata nelle posizioni di politica estera e militare assunte dal M5S “rispetto al blocco Nato-Europa atlantica-Stati Uniti. Siamo in un sistema ma non è detto che ciò implichi cieca obbedienza”.


