Francesco Boccia: “Il nemico è a destra, i voti di confine tra Pd e 5Stelle ci servono”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: WANDA MARRA
Fonte: Il Fatto Quotidiano

“Come devo stare? Come uno che fa la trottola da Nord a Sud, in particolare nella sua terra, facendo lo slalom tra la campagna elettorale, la propaganda della destra, il mio amico Conte che fa il tribuno nelle piazze e la vita da Pd che, per dirla alla Ligabue, è una vita da mediano a recuperar palloni”. Francesco Boccia, responsabile Enti locali dem, non perde il senso dell’umorismo, mentre ribadisce che ci sono due campagne elettorali, una al Nord e una al Sud, dove “la Lega scompare e M5S recupera”. E lui lo sa particolarmente bene visto che, da pugliese, è capolista al Senato nello stesso collegio plurinominale in cui corre Matteo Salvini.

Onorevole Boccia, sarà una sconfitta annunciata?

No. Non se ne parla nemmeno. Ci stiamo battendo in ogni strada e in ogni piazza con grande forza per battere la peggior destra della storia italiana.

Emiliano ha fatto su questo giornale un appello al voto sia in favore del Pd sia dei Cinque Stelle. Come lo legge?

Emiliano l’ha detta alla Emiliano. Il senso è: “Se dovete votare a destra, meglio votare M5S”. Oggi a 10 giorni dal voto, io dico che se vogliamo battere questa destra oscurantista sui diritti civili e antieuropea, servono quegli elettori e sugli uninominali va fatta una scelta di campo sul Pd.

Quindi lo condivide?

Quell’appello va spiegato bene. Qui in Puglia e in tutto il Sud siamo impegnati a battere la destra. Abbiamo il dovere di intercettare quel consenso di confine tra noi e la destra. Io con Michele, così come con Decaro e con tutti gli altri candidati, nati e cresciuti qui, siamo impegnati in una battaglia senza quartiere per battere la destra. Che con arroganza e pensando di aver già vinto per portar via seggi ai meridionali ha candidato al Sud leader nazionali e gente sconosciuta. Chi ha sottovalutato Conte nei salotti è scollegato dalla strada. È evidente che il M5S al Sud, così come fu nel 2018, conferma un maggior radicamento a differenza del Nord dove è più debole. Solo Salvini e Meloni possono pensare che chi prende il Rdc siano persone che non hanno voglia di fare nulla. Solo chi tocca la miseria ogni giorno sa cos’è. E noi che ci viviamo dentro e la Puglia l’abbiamo cambiata, lo sappiamo. Per questo oggi agli elettori progressisti chiediamo la massima unità sapendo che abbiamo il dovere assoluto di dare risposte reali così come abbiamo fatto in questi anni con la trasformazione della Puglia che tutti ci riconoscono.

Il trend è confermato in tutto il Sud?

Dalla Sicilia alla Calabria alla Campania è confermata una grande difficoltà della destra e una crescita parallela di centrosinistra e M5S.

Il Pd lavora a una desistenza con il M5S al Sud?

Il problema è che questa legge elettorale non la consente. Io posso dirlo non avendola votata. Al Sud quello che sta succedendo è che il M5S toglie voti alla destra e questo sta rendendo molti collegi uninominali contendibili. La desistenza non è possibile, ma è evidente che se la loro crescita al Sud è servita e sta servendo a frenare Meloni e Salvini è altresì evidente che nei collegi uninominali, così come accadde quando votammo per la Regione Puglia e la Regione Campania, il voto utile va dato al Pd per battere la destra, sapendo che sulle grandi questioni uniremo le forze. A partire da Europa e lavoro.

Un governo di unità nazionale che scommette sulla liquefazione della destra è possibile?

Si tratta di fantapolitica. Assolutamente no.

Lei è stato uno di quelli che più ha lavorato per il Campo largo, costruendo le Giunte in cui Pd e M5S sono insieme. Ci sarà una ricomposizione?

Il campo largo c’era, c’è e ci sarà sempre nella società. Chiediamo con forza il voto per il Pd nei collegi uninominali anche agli elettori di M5S, perché vogliamo lo sconto fiscale del 30% per gli assunti nel Mezzogiorno e 300mila assunti nella Pa al Sud. Noi difendiamo il Rdc e siamo per il lavoro di cittadinanza. Al Sud la ripresa del M5S è un argine alla destra. Sui collegi uninominali serve uno scatto. Oggi il Pd ha l’autorevolezza e la forza per garantire gli elettori del Campo largo. Dopo il voto ci impegneremo per le politiche per il Mezzogiorno senza sconti alla destra.

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