La drammaturgia sotto il cielo

La Sardegna è un immenso museo all’aperto e i suoi siti archeologici sono proprio “sotto il cielo” come annuncia il titolo dell’happening teatrale “A suta de su celu” (Sotto il cielo) del gruppo teatrale Gramsc, nel cartellone della Stagione 2022 del Circuito Regionale Teatro Etnico organizzato dall’associazione ARTE in Sardegna. Una  proposta drammaturgica di “lettura” delle opere, dei manufatti artistici per raccontare la storia della Sardegna e si inserisce in una drammaturgia sarda che attinge direttamente dal patrimonio etnografico, dalla cultura popolare ma ne dissacra ogni forma di folklorizzazione, arrivando al suo vero significato culturale e storico. “A suta de su celu” ha una lunga storia dietro alle spalle,  esordisce nell’anno 2010, a cura di Carmen Giordano e Sergio Murru, per venire incontro alle esigenze reali del pubblico che, nelle zone più isolate e sprovviste di strutture e mezzi adeguati è disposto a sentirsi coinvolto in un’operazione culturale, in una verifica e in un dibattito. Le performance sono originali ed uniche in quanto dedicate, ognuna, alla storia del sito dove vanno in scena, programmato nei comuni sardi con il sostegno delle associazioni locali, delle comunità e dell’assessorato Spettacolo della Regione Sardegna. Un evento che cambia e mantiene lo stesso titolo ma i cui contenuti sono sempre nuovi e originali. I siti selezionati vantano la presenza di monumenti come nuraghi, edifici megalitici, necropoli, luoghi sacri, resti di abitato. Il protagonista è un personaggio che rappresenta una figura “nel tempo e fuori dal tempo” che narra al pubblico che lo segue sul sito, alcune brevi fulminanti storie. E’ un “archeologo/pifferaio” che recita attraverso e grazie ai ruderi e aiuta il pubblico a decodificare le tracce visibili, in quanto rivelatrici di una storia di millenni, nei periodi preistorico-protostorico, fenicio-punico e romano, la vita delle popolazioni, i riti e anche credenze e leggende.