Il PD scelga Conte, non Bibì e Bibò

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Il PD scelga Conte, non Bibì e Bibò
Ho firmato l’appello pubblicato dal ‘manifesto’ affinché i progressisti corrano assieme nel Lazio. Si tratta di un auspicio che sbatte, tuttavia, contro la realtà dei fatti. Nessuno vuole l’unità, mi pare palese. L’offerta di D’Amato (non del PD) alla Bianchi è per un ticket, e non si sa se contemplerebbe anche un confronto serio sui contenuti. Calenda ha già detto che i 5stelle non li vuole, tantomeno vorrebbe quel ticket. D’Amato non ha insistito. Sembra quasi che volessero solo il ‘no’ dei 5stelle, per tornare a ripetere la sceneggiata delle politiche, quando Letta ha fatto un accordo con lo stesso Calenda (che lo ha mollato quasi seduta stante), ha schifato Conte, rimprovendo però a M5S di far vincere la Meloni.
La storia si ripete nel Lazio. Se Conte non dice sì, subito, ora, adesso, senza tante chiacchiere, allora è colpevole della sconfitta. La cosa è così strumentale che Andrea Casu (PD), due millisecondi dopo l’intervista della Bianchi al ‘Fatto’, ha subito attaccato la stessa candidata 5stelle sul problema dell’eventuale doppio stipendio (consigliere regionale e presidente del parco delle Cinque Terre), dimostrando di aver imparato molto dai grillini della prima ora. Per non parlare del fine dicitore Luciano Nobili (con cui la Bianchi avrebbe dovuto obtorto collo allearsi), che ha rincarato: “5 stelle o 5 poltrone?”. Ho provato disgusto a leggere.
Eppure il punto è semplice: il PD deve scegliere tra Calenda e Conte, tertium non datur. Solo così nasce l’alleanza progressista. E invece ripete sempre lo stesso schema, fa l’accordo anzitempo con Calenda-Renzi e poi rimprovera Conte di non accodarsi. Perché in Lombardia è andata meglio? Perché il Pd ha rifiutato la candidatura di destra Moratti (lanciata dal duo centrista) e ha aperto un dialogo vero coi 5stelle, sui contenuti, tant’è che Majorino nessuno lo ha messo da parte. Purtroppo il partito democratico lombardo mi pare migliore di quello laziale, c’è poco da dire. Senz’altro più coraggioso. Al PD in generale manca ancora l’umiltà di capire che oggi è terzo partito, e invece di fare la guerra a Conte, dovrebbe cercare un’alleanza strategica senza Bibì e Bibò in mezzo. È così difficile da capire? Mi pare di sì.
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