Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Gli apprendisti stregoni
Su Il fatto quotidiano Padellaro ed Emiliano tornano sul luogo del delitto, rimestando su quel torbido che furono le elezioni del 22`. Ignoro le ragioni che hanno spinto Emiliano a rivangare quel passato recente che i fautori del `campo largo` hanno consegnato all`oblio. Anche se noto, con malizioso compiacimento, che sono proprio i vituperati cacicchi invano perseguitati dalla Schlein, cioe` De Luca ed Emiliano, a marcare distanze piu` ridotte rispetto ai 5Stelle contiani. Restano comunque i fatti. Perche` fino all`ultimo Letta s`incaponi contro un accordo di desistenza coi 5 Stelle che al Sud avrebbe sottratto alla destra quasi tutti i collegi ? Perche` fu bruciata sul nascere, e poi sulla linea del traguardo, in extremis, la possibilita` cosi palese di un `pareggio` se non di una vittoria a portata di mano ? Per imbecillita` ? Per furore ideologico ?
Difficile dar credito a queste ipotesi. L`imbecillita` e la credulita` puo` valere per il corpo militante del Pd che pure conobbe un secco diradamento. Assai meno per una intera classe dirigente, pure se afflitta da vigorose tare ideologiche e sinanche antropologiche. La scelta, in verita`, fu deliberata e accuratamente calcolata. Una vittoria sarebbe stata deleteria piu` di ogni altra cosa: avrebbe rilanciato quel governo `giallo-rosso`a dominante contiana che con tanta applicazione era stato fatto cadere (la defenestrazione di Conte per mano di Renzi su mandato di Mattarella, e il conseguente regicidio dell`imbelle Zingaretti per opera della `maggioranza riformista` e di uno stuolo di prefiche prese dall`isteria). Si sarebbe ritornati da capo, vanificando tutta la tresca sapientemente tessuta. Ma anche un pareggio non faceva alla bisogna. Se da un lato avrebbe restituito a Mattarella il potere di nomina del `garante di turno`, dall`altro avrebbe ingigantito i problemi irrisolti dell`esperienza Draghi. Troppo forte, di nuovo, il condizionamento da parte dei cinque stelle, con buona pace della famigerata agenda del banchiere di Dio passato in cavalleria dopo il fallimento dell`ascesa al Colle.
Percio` fu deliberatamente scelto di passare lo scettro alla destra meloniana, previa garanzia che avrebbe onorato tanto l`agenda europea di Draghi, quanto la fedelta` atlantica. I conciliaboli nottetempo furono diversi e culminarono nel bacio della pantofola di Biden offerto dall`under dog in visita a Washington. Un passaggio di mano necessario per estromettere definitivamente Conte e far decantare il caos nel Pd (il perno sistemico della democrazia a senso unico). In attesa di tempi migliori. Cioe` del ritorno dei democrat alla casa Bianca. Letta non fu che l`esecutore immediato di un piano la cui regia era definita dal blocco euro-atlantico impegnato nello sforzo bellico contro la Russia, con Mattarella come supervisore e garante.
Gli indizi e le prove di questo folle disegno (la testimonianza di Emiliano non e` che una goccia ….) sono innumerevoli e per chi non e` stupido o in malafede visibili gia` a partire dal 2018 col primo governo Conte. Quattro anni di trame ben riuscite per esorcizzare il fantasma del cd. `sovranismo`. Conte pericolo numero uno, perche` a differenza della immediata leggibilita` del Salvini, dotato di ubiqua e autonoma capacita` di manovra. Imperscrutabile, corpo estraneo e indeterminabile penetrato nella stanza dei bottoni, come tale doppiamente inaffidabile.
Senza che sia fatta piena luce sulle responsabilita` che hanno imperversato nel passato prossimo (e tutt`ora operanti) le ciance sul `campo largo` lasciano il tempo che trovano. Senza sciogliere i nodi aggrovigliatisi nel ciclo `democrat` del blocco euro-atlantico impossibile definire una via che non ne ripeta errori e paradossi. Solo un`ammucchiata elettorale neppure efficace.
Letta e Draghi dovrebbero essere portati davanti al tribunale della politica, assieme a Mattarella. Quest`ultimo magari anche davanti al tribunale del parlamento, per aver derogato la custodia costituzionale a finalita` debordanti, come gia` il suo predecessore. Colpi presidenziali a doppio mandato. Ma un posticino nella gabbia degli imputati dovrebbe essere riservato anche a chi fece da pacifico contorno all`operazione. Quelli adesso in prima linea a sbraitare contro la destra al potere, come Avs e gli ex sinistri di Art. 1. Che allora, peraltro ben sostenuti da fondi della galassia Democrat internazionale, si videro retribuito il silenzio/assenso con posti garantiti in parlamento direttamente da Letta. Lo stesso Bersani, che adesso perora con tanta passione la causa dell`unita` antifascista, si distinse allora per un silenzio, prima imbarazzato e poi via via stoicamente onorato mettendo una pietra tombale su tutta l`esperienza del governo giallo-rosso.
Ma di questi apprendisti stregoni ed altra magia nera si parlera` in un libro or ora dato alle stampe per i tipi di Bordeaux dal titolo `Per partito perso`, autori il sottoscritto e Marcella Mauthe, con una prefazione di Michele Prospero e una epigrafe poetica di Alfredo Morganti.


