Sventato attentato sinfonico del regime russo
Mentre l’Italia continua serenamente a esportare armi in zone di conflitto (ma con spirito di pace), e Leonardo collabora quotidianamente alla produzione di strumenti di pace ad alto potenziale esplosivo, la società civile veglia.
Un manipolo di cittadini coraggiosi – sostenuti da intellettuali decorati con Nobel che nessuno aveva mai sentito prima e dalla prode Pina Picierno – ha impedito l’ennesimo tentativo di propaganda putiniana sul suolo italiano.
Il famigerato direttore d’orchestra Valery Gergiev, noto per la sua pericolosa abilità con la bacchetta, stava per guidare un attacco musicale alla Reggia di Caserta. I presenti, ignari, rischiavano di cadere vittime di una sinfonia letale di indottrinamento.
Per fortuna, la segnalazione è giunta prontamente al nostro Presidente Ursula Von der Leyen, che ha agito con la stessa solerzia dei suoi celebri SMS a Burla di Pfizer, incaricando il suo fidatissimo ministro alla Cultura, Giuli, di intervenire.
E tutto questo nonostante il periodo particolarmente turbolento per lei: costretta, ahimè, a sacrificare minuti preziosi del suo tempo per presenziare in quel bizzarro luogo che qualcuno ancora definisce “organo democratico-rappresentativo” (alias Parlamento europeo), ma che in realtà si sta rivelando un inquietante strumento della propaganda putiniana.
Una propaganda talmente subdola da servirsi – con raffinata perfidia antidemocratica – proprio degli strumenti della democrazia, come le mozioni di sfiducia, per minare la democrazia stessa. Geniale, no?
Concerto annullato. Pericolo sventato.
Esultano gli alfieri del mondo a libertà vigilata e a democrazia mutilata.
Il Quirinale veglia sul sonno della Repubblica.
L’Italia s’è finalmente destata da sé stessa.
L’Occidente è salvo. L’arte e il buon senso no, ma sono dettagli.


