La replica di Giuseppe Conte, alle accuse di sciacallaggio dei Fdi, dopo lo scontro per Il no della Meloni allo stato palestinese

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giuseppe Conte
La replica di Giuseppe Conte, alle accuse di sciacallaggio dei Fdi, dopo lo scontro per Il no della Meloni allo stato palestinese
Cari Fratelli d’Italia, mi avete dedicato un post accusandomi di “sciacallaggio” per aver pubblicato sui miei profili social una foto, peraltro già mostrata da vari giornali, di un bambino di Gaza in evidente condizione di denutrizione.
Obiettate che il bambino della foto è stato trasferito in Italia ed è in cura nelle nostre strutture sanitarie. E quindi questo, secondo voi, cosa dimostrerebbe? Che a Gaza non è in corso un genocidio ai danni della popolazione palestinese, perseguito con le bombe, la deportazione e la carestia? Che per questo non sono già morti 20.000 bambini?
Vi parlo in tutta franchezza: non credo sia più una questione politica. Invito voi e Giorgia Meloni ancora una volta a considerare: non ha più senso disquisire di Netanyahu come di un vostro “alleato politico”, di un governo di “destra” e quindi affine a voi sul piano ideologico. A Gaza è in gioco il senso di umanità che non può non accomunarci tutti, a prescindere dalle casacche politiche. Come possiamo girarci dall’altra parte mentre scorrono in tutti i notiziari del mondo libero le immagini dei bambini di Gaza uccisi dalle bombe o destinati a morire per inedia?
Se quell’immagine a vostro dire non va bene perché quel bambino è adesso curato in Italia, che dite di queste altre? Sono tutti bambini di Gaza. La prima foto, in particolare, è di Zainab Abu Hulaib, di sei mesi: è morta ieri per fame, come tanti altri nei giorni scorsi, come tanti altri nei giorni a venire se non fermeremo questo genocidio.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona, bambino e ospedale
Potrebbe essere un'immagine raffigurante bambino
Lo scontro tra Conte e Meloni è iniziato ieri dopo la dichiarazione della premier; ” non è tempo di uno Stato palestinese” 
Giuseppe Conte: Diamo atto a Giorgia Meloni di un raro gesto di coerenza: si è tolta la maschera e ha detto senza mezzi termini che i palestinesi ad oggi non hanno diritto al riconoscimento di un proprio Stato. Dopo i balbettii in sede ONU e mentre continua il suo complice silenzio sul massacro genocida di Netanyahu, la premier spiega alla stampa – ma senza mettere la faccia davanti le telecamere – che il riconoscimento di uno Stato di Palestina sarebbe oggi ‘controproducente’ che ‘non è il momento’.
E quale scusa accampa per giustificare questa miserevole tesi? L’assenza di uno Stato, di un territorio in cui i palestinesi siano sovrani artefici della propria esistenza.
Una scusa vile, che ignora il sistematico piano di sterminio e deportazione con cui il Governo israeliano sabota soluzioni che muovono verso il principio del due popoli due Stati.
La giustificazione codarda di chi chiude gli occhi davanti alle violente espansioni dei coloni ebrei in Cisgiordania a danno dei villaggi palestinesi, patrocinate dall’esercito israeliano nel silenzio della comunità internazionale. Un atto di sudditanza – l’ennesimo – verso il criminale di guerra Netanyahu.
Dopo 60mila morti – di cui 20mila bambini – il Governo Meloni continua a remare contro la pace in Medio Oriente e contro i diritti del popolo palestinese. Continua a giustificare il genocidio e lo fa dopo una manciata di ore dalle parole del ministro israeliano Amihai Ben-Eliyahu: “Tutta Gaza sarà ebraica… il governo sta spingendo affinché Gaza venga cancellata”.
Giorgia qui siamo ben oltre la politica. Qui è in gioco quel minimo senso di umanità che tutti noi dobbiamo conservare a prescindere dai colori politici.
Qui si impone un supremo imperativo morale: compiere ogni azione possibile per contribuire a fermare questo genocidio!
L’articolo de La Stampa che ha pubblicato come il Corriere. la Repubblica, ecc. le affermazioni della Meloni avverso l riconoscimento dello stato palestinese
La linea di Meloni: non è tempo di uno Stato palestinese. Conte: atto di sudditanza verso Netanyahu

a premier Giorgia Meloni ha dichiarato che «non è ancora il tempo dello Stato palestinese». Lo ha detto a Repubblica, dicendo che siamo a favore dei due Stati ma solo al termine di un processo». Non ha quindi intenzione di seguire la linea di Emmanuel Macron, che ha ufficializzato la volontà di riconoscere lo Stato di Palestina. «L’ho detto varie volte, anche in Parlamento – sostiene Meloni – L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo».

«Diamo atto a Giorgia Meloni di un raro gesto di coerenza: si è tolta la maschera e ha detto senza mezzi termini che i palestinesi ad oggi non hanno diritto al riconoscimento di un proprio Stato. Dopo i balbettii in sede Onu e mentre continua il suo complice silenzio sul massacro genocida di Netanyahu, la premier spiega alla stampa – ma senza mettere la faccia davanti le telecamere – che il riconoscimento di uno Stato di Palestina sarebbe oggi ‘controproducente’ che ‘non è il momento’. E quale scusa accampa per giustificare questa miserevole tesi? L’assenza di uno Stato, di un territorio in cui i palestinesi siano sovrani artefici della propria esistenza. Una scusa vile, che ignora il sistematico piano di sterminio e deportazione con cui il Governo israeliano sabota soluzioni che muovono verso il principio del due popoli due Stati. La giustificazione codarda di chi chiude gli occhi davanti alle violente espansioni dei coloni ebrei in Cisgiordania a danno dei villaggi palestinesi, patrocinate dall’esercito israeliano nel silenzio della comunità internazionale. Un atto di sudditanza – l’ennesimo – verso il criminale di guerra Netanyahu», scrive su Facebook il leader del M5s, Giuseppe Conte. «Dopo 60mila morti, di cui 20mila bambini, il governo Meloni continua a remare contro la pace in Medio Oriente e contro i diritti del popolo palestinese – attacca via social l’ex premier -. Continua a giustificare il genocidio e lo fa dopo una manciata di ore dalle parole del ministro israeliano Amihai Ben-Eliyahu: ‘Tutta Gaza sarà ebraica… il governo sta spingendo affinché Gaza venga cancellata’». «Giorgia qui siamo ben oltre la politica. Qui è in gioco quel minimo senso di umanità che tutti noi dobbiamo conservare a prescindere dai colori politici. Qui si impone un supremo imperativo morale: compiere ogni azione possibile per contribuire a fermare questo genocidio!», conclude Conte.

«Per fermare l’orrore della guerra a Gaza è indispensabile riconoscere lo stato di Palestina, è inaccettabile che la presidente Meloni dichiari che non solo non sarebbe il momento ma che addirittura sarebbe controproducente», scrive in una nota l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti. «E’ chiaro che Meloni fa il gioco di Trump, tentando di rendere il nostro Paese suddito degli Usa. In Europa c’è chi come Macron parla di riconoscimento dello stato di Palestina già a settembre, e Meloni sembra voler rilanciare lo stop del presidente americano al concreto tentativo europeo di fermare la guerra di criminale di Netanyahu contro i palestinesi, ridotti allo stremo delle forze. Con un gruppo di eurodeputati abbiamo nei giorni scorsi inviato una lettera all’Alta Rappresentante dell’Unione Europea per chiedere la convocazione urgente del Consiglio Affari Esteri, l’adozione di un pacchetto di sanzioni contro Israele e un embargo bilaterale sulle armi tra UE e Israele. Ogni giorno senza azione i palestinesi rischiano di morire di fame o sotto le bombe, non ci si può più voltare dall’altra parte come invece sta facendo il nostro governo», conclude.

 

«Per la presidente del Consiglio Meloni non è tempo per riconoscere lo Stato palestinese, una posizione vigliacca subalterna alle peggiori intenzioni del suo vate Trump. Le acrobazie lessicali, i giri di parole retoriche e vuote confermano una posizione dell’Italia profondamente sbagliata di fronte all’abisso morale a cui si trova di fronte la comunità internazionale», afferma Nicola Fratoianni di Avs.

«Le dichiarazioni di Giorgia Meloni sul riconoscimento dello Stato di Palestina sono gravi e inaccettabili. Dire che ‘non è il momento’ e che sarebbe addirittura ‘controproducente’, mentre a Gaza si continua a morire di fame e sotto le bombe, è il segno di una totale subalternità politica e morale al carnefice Netanyahu e alla destra israeliana», commenta Angelo Bonelli da Londra, dove è in corso la Conferenza per l’Alleanza globale per la Palestina.

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