Il piano di Trump per Gaza ferma il disegno di Israele per i palestinesi?

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Luca Foschi
Fonte: Avvenire

Il piano di Trump per Gaza ferma il disegno di Israele per i palestinesi?

Il corpo “sbagliato”, i raid e la tregua spezzata: altre bombe di Netanyahu su Gaza

Piovono le bombe israeliane sulla tregua di Gaza, una tregua mai stata veramente tale, disattesa dalle parti, fragile, che ha la forma di una sorda guerra a intermittenza, espressione di un dialogo diplomatico forzoso, diffidente, che sconfina in un teatro macabro e assurdo. I bombardamenti sorprendono una popolazione concentrata in meno di metà del territorio della Striscia, assiepata nelle tendopoli e fra le macerie, malata, sconvolta, affamata, tornata nel nord in massa nella speranza di ritrovare un brandello di casa, una tenue speranza di vita. Questa sera il primo ministro israeliano Netanyahu ha ordinato all’esercito di portare immediatamente sull’enclave potenti attacchi aerei in risposta alla violazione del cessate il fuoco di Hamas. Almeno due le vittime a Gaza.
La decisione è stata presa durante un gabinetto di sicurezza d’emergenza convocato per discutere la replica all’ingannevole consegna del corpo di un ostaggio da parte del movimento islamico. Lunedì notte l’esercito israeliano aveva diffuso la notizia dell’imminente restituzione della salma, la prima dopo quasi una settimana di ricerche fallimentari. Le spoglie sono state portate in Israele, presso l’istituto forense Abu Kabir. Gli accertamenti hanno rivelato tuttavia che il corpo non appartiene a nessuno dei 13 ostaggi israeliani ancora sepolti fra le rovine di Gaza. Ulteriori analisi hanno confermato invece che i resti sono quelli di Ofir Tzarfati, ucciso il 7 ottobre e ritrovato dalle truppe israeliane il 1° dicembre 2023. Immediate e durissime le reazioni dei partiti estremisti dell’esecutivo, che non hanno mai nascosto il desiderio di riaccendere quanto prima il conflitto armato: «Il fatto che Hamas continui a giocare e non trasferisca immediatamente tutti i corpi dei nostri caduti è di per sé la prova che l’organizzazione terroristica è ancora in piedi. Signor Primo Ministro, basta esitazioni. Dia l’ordine!», ha esortato il ministro della sicurezza Ben-Gvir, rivolgendosi al premier Netanyahu. «Non si può permettere ad Hamas di deridere i cittadini d’Israele e giocare crudamente con i sentimenti delle famiglie dei caduti. Lo scopo centrale della guerra è la distruzione di Hamas e l’eliminazione della minaccia che Gaza rappresenta», ha affermato il ministro delle Finanze Smotrich.
Il primo ministro Netanyahu, chiamato in causa con veemenza anche dal forum che riunisce le famiglie degli ostaggi e degli scomparsi, ha convocato per il pomeriggio un incontro d’emergenza. Poche ore dopo le forze armate hanno diffuso le immagini raccolte da un drone nel pomeriggio di lunedì, che mostrano quattro uomini di Hamas inscenare il ritrovamento del corpo poi identificato con Ofir Tzarfati. Fino all’ordine d’attacco giunto in tarda serata l’unica misura adottata dall’esecutivo riguardava l’interruzione delle ricerche dei corpi oltre la linea gialla stabilita dagli accordi di Sharm el-Sheikh, concesse domenica alle squadre della Croce Rossa e ai team di esperti egiziani, guidati da membri di Hamas. Il movimento islamico, in risposta all’ordine di attacco, ha annunciato il rinvio della consegna di un’altra salma, prevista inizialmente per le 19. I bombardamenti hanno seguito di poco un pesante scontro a fuoco accesosi a Rafah, nel sud della Striscia, fra miliziani delle brigate al-Qassam e i soldati dell’Idf, che hanno risposto con l’artiglieria ai tiri dei cecchini e ai razzi anticarro. I primi missili dell’aviazione israeliana sono caduti proprio nel settore occidentale della città al confine con l’Egitto. La polizia israeliana ha annunciato di aver ucciso tre palestinesi, identificati come membri di una «cellula terroristica», a ovest di Jenin, nella Cisgiordania occupata. GliUsa minimizzano. «Il cessate il fuoco sta tenendo. Credo che la pace resisterà nonostante le scaramucce», ha detto il vicepresidente JD Vance. Mentre le esplosioni accendevano anche la notte di Gaza city, Netanyahu ha reso nota la decisione di ampliare il territorio sotto controllo israeliano, contrassegnato dalla linea gialla ed esteso già sul 53% della Striscia. Secondo l’emittente pubblica Kan l’iniziativa (ed è lecito supporre anche i bombardamenti) sarebbe stata condivisa e coordinata con l’amministrazione americana. Hamas ha risposto alle perentorie decisioni prese da Israele accusandola di voler «fabbricare falsi pretesti in preparazione a nuove mosse aggressive». In un comunicato visionato dalla Bbc il gruppo palestinese invita i mediatori a «consentire agli organismi competenti di svolgere i propri compiti umanitari, lontano da calcoli politici e aggressivi». Un messaggio dal tono ancora diplomatico, che legge lo sdegno e l’intransigenza mostrate da Israele come pretesti per piani di occupazione permanente mai davvero accantonati.
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