ACCADE ORA.
EFFETTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLE ALPI.
Introduzione di Giorgio Caione alla mostra Outdoor Interegg BlitzArt sul cambiamento climatico sulle Alpi.
Giugno 2025. Una prolungata ondata di calore colpisce l’Europa occidentale facendo segnare alcune delle temperature più alte mai registrate in questo periodo dell’anno.
Le città soffocano, tra marciapiedi che si sciolgono al passaggio dei pedoni, operai stremati nei cantieri edili e rider disperati che cercano di sfrecciare nel traffico per qualche cent. in più. Lo zero termico, per alcuni giorni consecutivi, si attesta sopra i 5000 metri sul livello del mare. Cinquemila metri di altitudine.
In Europa, come sanno anche i bambini, non esiste una montagna che arrivi a questa altezza. È un dato che fa impressione. Perchè l’acqua congeli non basterebbe salire sulla cima del Monte Bianco. Nemmeno sul punto più alto di tutta Europa.
Non c’è più tempo, dicono gli scienziati. Non c’è più spazio, sembra far eco la natura.
Gli artisti e gli illustratori di questa edizione della Mostra Outdoor, nell’ambito del programma interreg Italia Svizzera BLITZART, si sono confrontati con la tematica più urgente del nostro tempo. Un cambiamento così profondo e accelerato che sta impressionando anche gli esperti più pessimisti. L’impronta dell’uomo sul mondo è così drammaticamente potente che alcuni scienziati hanno coniato il termine ‘Antropocene’ per definire l’attuale era geologica. Un periodo storico in cui l’essere umano, da semplice ospite del pianeta, è diventato l’attore principale dei cambiamenti sulla superficie terrestre. Cambiamenti a cui potrebbe non sopravvivere.
Tra i territori più colpiti dall’aumento delle temperature e dei suoi devastanti effetti ci sono le Alpi.
Il riscaldamento della nostra terra procede infatti con un ritmo doppio rispetto alla già preoccupante media globale. Alcuni geologi ipotizzano la scomparsa del 90% dei ghiacciai alpini entro la fine del secolo.
Questa è la sfida lanciata dall’Associazione Musei d’Ossola a 29 artisti, consapevole che le arti visive hanno la capacità di concentrare in una singola immagine un messaggio potente e universale, senza bisogno di parole e traduzioni. Il linguaggio pop che contraddistingue la gran parte delle illustrazioni esalta il contrasto tra l’apparente leggerezza dell’immagine e la gravità del contenuto, creando quell’equilibrio dinamico tra immediatezza e profondità che conferisce forza al messaggio.
Le opere degli artisti invitati hanno messo in luce gli effetti del riscaldamento globale sulle nostre montagne attraverso l’uso di simboli, metafore visive, paradossi. Tra i temi principali affrontati c’è lo scioglimento dei ghiacciai, probabilmente il problema più impattante e visibile in alta quota. La montagna si squaglia come un ghiacciolo che mette a nudo la cieca ostinazione dell’uomo, nell’opera di Andrea de Santis illustrata nell’immagine.
La mostra è attualmente visibile all’aperto nelle adiacenze della Biblioteca Pubblica Contini di Domodossola.
FILOTEO NICOLINI
Immagine: CAMBIAMENTI, ANDREA DE SANTIS.


