Alessandra Ghisleri: Tre italiani su quattro favorevoli all’eutanasia, mentre la politica rimanda la legge sul fine vita

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alessandra Ghisleri
Fonte: La Stampa

Alessandra Ghisleri: Tre italiani su quattro favorevoli all’eutanasia, mentre la politica rimanda la legge sul fine vita

Il tema dell’eutanasia – a cicli alterni – torna con forza al centro del dibattito pubblico italiano, spinto da numeri che parlano chiaro: il 93,4% dei cittadini conosce il significato del termine, e ben il 75,3% si dichiara favorevole alla sua legalizzazione, cioè con l’intervento delle istituzioni sanitarie aiutare una persona a morire per alleviare le sue sofferenze legate a malattie incurabili e su esplicita richiesta del paziente. Sono questi i dati di un sondaggio di Only Numbers i cui dati evidenziano un livello di consapevolezza e una volontà popolare difficili da ignorare. In un Paese dove la politica continua a rimandare una legge chiara sul fine vita, la società civile sembra invece avere le idee piuttosto chiare.

La crescente attenzione verso il tema è alimentata da un confronto sempre più aperto, sostenuto da varie associazioni –come ad esempio l’Associazione Luca Coscioni che ha depositato in Senato 74.000 firme per la proposta di legge per legalizzare l’eutanasia in Italia -, da campagne informative e da casi giudiziari che hanno riportato la questione sotto i riflettori dell’opinione pubblica.

Una cosa è certa: la società italiana è pronta ad affrontare con maturità il tema dell’eutanasia. Chiede tutele, regole e umanità. A rafforzare questa volontà popolare è anche un altro dato significativo: il 65,2% degli italiani sarebbe favorevole alla convocazione di un referendum sul tema. Un segnale forte, che indica come una larga parte della popolazione voglia essere direttamente coinvolta in una decisione di portata etica e sociale così profonda… e, toccando corde così personali, forse sarebbe più facile un’ampia mobilitazione popolare. Un altro punto chiave riguarda la questione giuridica. Il secondo articolo del disegno di legge attualmente in discussione propone la modifica dell’articolo 580 del Codice penale, introducendo una clausola di non punibilità per chi agevola il suicidio medicalmente assistito, purché siano rispettati requisiti medici e legali precisi. Su questo punto, il 71.8% degli italiani è favorevole, evidenziando un consenso ampio anche su aspetti normativi molto tecnici, ma centrali nel dibattito.

Nonostante la Corte Costituzionale abbia già sollecitato il Parlamento ad affrontare la questione con una normativa adeguata, ad oggi in Italia non esiste ancora una legge che disciplini in modo organico il ricorso all’eutanasia. La situazione resta ambigua, con differenze di trattamento tra Regioni e con persone costrette, in alcuni casi, a rivolgersi all’estero – in Svizzera nella maggior parte dei casi conosciuti – per far valere il proprio diritto a scegliere. I dati sul consenso diffuso potrebbero rappresentare un segnale forte per le istituzioni: la società è pronta. Ora la palla passa alla politica, chiamata a colmare un vuoto normativo che incide profondamente sulla vita – e sulla morte – di molti cittadini.

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