Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Fonte: i gessetti di Sylos
Fonte: i gessetti di Sylos
Povera Italia: un paese dove piace “parlare” di politica anziché farla
Da diversi mesi, tale Goffredo Bettini viene gratificato dalla stampa con epiteti tipo “gran visir della politica”, “ideologo del Pd”, “stratega” e altre amenità di questo tipo, e tutto perché ogni tanto si diverte a dire cose del tipo “alleanza tra Pd e …”, “questo signore/politico lì e quell’altro là”. L’ultima performance dello “stratega”, ci informano i giornali, la si è avuta qualche giorno fa, quando ha organizzato la sua festa di compleanno alla presenza di nomi illustri della politica italiana (si fa per dire, ovviamente).
In questa circostanza sarebbe stata emessa l’ultima prescrizione del Nostro per i vertici della Repubblica: “Draghi al Quirinale e Franco a Palazzo Chigi” … Che gran vaticinio, non c’è che dire; adesso i circa mille parlamentari possono pure ritirarsi perché tutto è già stato stabilito. Anzi, giacché ci siamo, faccia anche una ricetta per i prossimi sei o sette anni così ci risparmiamo pure il fastidio di votare.
Povera Italia! Questa è la politica nel nostro paese (rigorosamente con la “p” minuscola), cianciare di cariche, alleanze, senza che ci sia la minima preoccupazione di accennare a un contenuto programmatico. Poi … la stessa politica che decide di affidarsi a dei tecnici, consapevolmente e come fosse la cosa più normale di questo mondo. Questi politici mi somigliano a quei giovanotti che nei bar parlano continuamente di donne e poi passano sempre le serate in bianco. Lo stesso vale per tutti i partecipanti ai talk show, dove solo si ciancia di politica, e gli spettatori, poverini, credono di “farla”.
Mi convinco ogni giorno di più che gli ex Pci soffrivano di un complesso di inferiorità verso la Dc, fino a provare un sentimento di vera e propria invidia. Anni fa abbiamo visto D’Alema fare l’apprendista Andreotti, oggi vediamo questo signore fare l’apprendista Moro.
Povera Italia! Quando si parlerà di Politica vera (con la “P” maiuscola)?
Le cronache ci riferiscono che il predetto Bettini avrebbe concluso la serata con questa battuta: “chiunque vada al Quirinale gli chiederò di farmi corazziere”. Uh! che battuta, chissà come avranno riso gli invitati. Mi ricorda Berlusconi che alle “cene galanti” raccontava le sue barzellette sciocche e volgari e tutti erano costretti a ridere, altrimenti sarebbero usciti dall’entourage del capo e avrebbero perso posti e prebende.
Povera Italia !!!


