Franco Marini

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Fausto Anderlini
Franco Marini
In un’epoca dove si sprecano sedicenti liberal-socialisti per tutte le stagioni ed europeisti da franza o spagna pur che se magna, con Franco Marini se ne va un autentico cattolico sociale. Di umile estrazione sociale nella sua vita da sindacalista e uomo politico è stato interprete coerente di un popolarismo orientato al confronto e infine all’alleanza col mondo socialista. Nella sua meritata ascesa alla presidenza della repubblica fu impedito da una congiura ordita da Renzi con al seguito gli imbecilli civatiani di Occupy Pd. Fu offeso e dileggiato per la sua estrazione sociale e la sua impresentabilità secondo i canoni del modernismo yuppie. La sua bocciatura segnò anche il destino di Bersani. Sarebbe stato, lui sì, un grande presidente. Espressione del vero compromesso storico sotteso alla Costituzione repubblicana fra le culture democratico sociali ispirate al mondo del lavoro. La sua stroncatura, ben più che quella di Prodi fu il punto di svolta della crisi politica. Con lui la vicenda nazionale avrebbe preso un’altra piega. Tanto più in questo periodo opaco e per molti aspetti grottesco della politica nazionale è bene non dimenticare il vilipendio di cui fu fatto segno. E di chi, nell’immancabile coro degli ipocriti che oggi ciarla, si distinse in quell’ignobile operazione.
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