Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Gli avvelenatori e gli onesti
La politica è torbida, opaca e incomprensibile ai più anche perché c’è chi la avvelena giorno dopo giorno con metodo e misura, allontanando così le persone sia dai partiti (ridotti a strumenti di clan malassortiti) sia dalle urne (meno si partecipa e meglio è, hanno scritto certi spin doctor da cui tenersi alla larga). Gli avvelenatori sono stati prima rottamatori con scarsi, anzi scarsissimi risultati; ma poi, spinti forse dalla disperazione, dalle percentuali irrisorie, dagli sberleffi, hanno deciso che sarebbe stato più efficace e più diretto versare direttamente tossine nel pozzo per vedere l’effetto che fa.
Nel tempo, la disperazione li ha resi audaci. Così che gli schizzi di veleno sono arrivati ovunque, anche laddove non sarebbero proprio dovuti arrivare. Non solo per rispetto dell’uomo (ma costoro non hanno rispetto per nulla, se non strumentale per il loro capoclan), ma anche per opportunità. Possibile non abbiano inteso che alcune mosse andrebbero assolutamente evitate? Tipo schizzare tossine indosso a chi proprio ne è esente per natura, per carattere, per storia personale? Tipo tacciare di disonestà l’onesto per ammissione comune? Possibile non abbiano capito questi ‘spindoctoroni’ che la mancanza di riguardo verso chi invece merita rispetto rimbalza sugli avvelenatori stessi e li danneggia, un po’ come quello che sega il ramo su cui siede?
Mi viene da dire: ridateci la politica buona, filtrate l’acqua che la comunità beve ogni giorno, restituiteci la partecipazione e la trasparenza delle parole, e vedrete che questi aspiranti stregoni torneranno d’embleé nei loro paesini, mogi mogi, con evidente e malcelato sollievo generale.


