I più Buoni siamo noi. Il governo è diventato l’ufficio di collocamento di Pomigliano

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Ludovica Bulian
Fonte: Il Giornale.it

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”

ASSIA MONTANINOASSIA MONTANINO

L’ Assia di ferro. Diciamocelo, il vicepremier Luigi Di Maio ha fatto bene ad assumere Assia Montanino al ministero dello Sviluppo come «segretaria particolare» a oltre 72 mila euro l’ anno. Per quei posti apicali, si dice così, ci vogliono persone di fiducia, chissenefrega del curriculum e della competenza.

E poi Assia, 26 anni, ha in tasca una laurea triennale in Economia aziendale, è una gran lavoratrice impegnata 7 giorni su 7, senza limiti d’ orario: «Lavoro al ministero del Lavoro come capo segreteria. Stesso ruolo ricoprirò a breve al ministero dello Sviluppo economico. Due ministeri, uno stipendio solo, pur avendo diritto a due stipendi». Vergognatevi, come dice il vicepremier, voi che fate illazioni!

LUIGI DI MAIO A VILLA TAVERNALUIGI DI MAIO A VILLA TAVERNA

Dove la trovate una così? La sua unica fortuna è di venire dallo stesso paese di Di Maio. Punto e basta. Punto e basta, sì. Però adesso finiamola per sempre con la fuffa dell’ uno vale uno, della trasparenza, del curriculum, della democrazia diretta, dell’ onestà.

ALDO GRASSOALDO GRASSO

Quando c’ è da fare qualche scelta importante (Rai, Cdp, Ferrovie, segreterie particolari) i grillini si comportano come tutti gli altri. Il mito dell’ innocenza, se mai è esistito, è durato lo spazio di un mattino, giusto il tempo di salire al potere. Poi, solo spartizioni legastellate, un po’ gialle, un po’ verdi (e un po’ nere). Ogni fiume è limpido solo alla sorgente.

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di Ludovica Bulian – 21 luglio 2018

«Le questioni e i rapporti che riguardano il Movimento, l’ attività di governo e le questioni parlamentari annesse, le seguirà per me il capo segreteria a Palazzo Chigi, Dario De Falco».

Recitava così un messaggio riservato, inviato tempo fa da Luigi Di Maio ad alcuni fedelissimi, che è stato intercettato e riportato dal Corriere lo scorso 30 giugno, in un retroscena che raccontava come il super ministro del Lavoro e del Mise, abbia delegato molto nella gestione interna del nutrito gruppo pentastellato al suo amico d’ adolescenza. Un uomo di riferimento per gli affari interni del Movimento ma non solo.

Persona di tale fiducia per Di Maio che il suo arrivo a Palazzo Chigi viene dato per imminente: per lui, come rivela la Stampa, sarebbe pronto l’ incarico di capo della segreteria.

Dopo Assia Montanino, segretaria al ministero del Lavoro e al Mise, un altro compaesano militante storico sbarca nei palazzi del potere conquistati dai grillini. E direttamente dai banchi del consiglio comunale di Di Pomigliano d’ Arco, dove però non figura tra quelli del M5s, bensì del suo personale «Gruppo De Falco».

dario de falcoDARIO DE FALCO

Classe 1984, tre anni più vecchio di Luigi, di cui è amico sin dai tempi del liceo classico di entrambi, il Vittorio Imbriani, De Falco è un pasdaran dell’ anticasta noto per qualche comparsata in tv come paladino della battaglia contro i vitalizi.

Il suo rispecchia il profilo del grillino delle origini, del cittadino che lotta contro i privilegi.

Nell’ ultima situazione patrimoniale pubblicata sul sito del comune di Pomigliano dichiara zero redditi e zero proprietà.

Alle spalle della nuova carriera politica, nel curriculum, anche questo online sul sito comunale, dopo il diploma, c’ è l’ iscrizione a Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, la stessa facoltà scelta e poi abbandonata da Di Maio.

di maioDI MAIO

Tra le esperienze professionali elencate, prima di dedicarsi «a curare blog e pagine social», c’ è la parentesi fugace di un anno, tra il 2013 e il 2014 come titolare di «un’ impresa individuale di somministrazione di alimenti e bevande» (classificazione usata per bar, caffetterie, pizzerie ecc.), aperta dopo aver ottenuto l’ abilitazione in una scuola di formazione professionale in provincia di Napoli.

Prima, tra il 2008 il 2011 è stato «collaboratore presso studio del commercialista Pasquale De Falco», con sede a Pomigliano «presso il quale ho gestito la segreteria oltre che tutta la comunicazione e pubblicità delle attività dello studio».

dario de falco 3DARIO DE FALCO 3

Sono gli anni in cui nasce la passione per il M5s che nel 2010 porta i due compagni di scuola a candidarsi alle comunali, senza essere eletti (32 le preferenze per Dario, 86 per Luigi).

Per il più giovane Di Maio non era che il primo passo verso il successo che pochi anni dopo, nel 2015, lo ha fatto tornare a Pomigliano per incoronare l’ amico di una vita a candidato sindaco: «Dario sarà il candidato del Movimento 5 stelle a Pomigliano, la mia città. Ci siamo conosciuti all’ età di 15 anni. Se oggi sono in questo Movimento lo devo a lui che nel 2007 ebbe il coraggio di coinvolgermi nel primo V-Day».

dario de falco 2DARIO DE FALCO 2

La volata non ha funzionato, e De Falco si è fermato al 25%. Ma non la sua ascesa all’ interno del Movimento: alle ultime Politiche ha fatto parte, insieme agli altri due uomini vicinissimi a Di Maio, Pietro Dettori e Vicenzo Spadafora, del comitato elettorale pentastellato.

Da tesoriere, aveva il compito di vigilare sulla macchina operativa e finanziaria della campagna di Luigi: «Io sono un attivista storico. Ho fondato il M5s Pomigliano assieme a Luigi e sono a disposizione del Movimento 5 Stelle.

dario de falco 1DARIO DE FALCO 1

Ho un rapporto stretto con Di Maio, questo è risaputo. Ma nel Movimento ci fidiamo l’ uno dell’ altro. La fiducia è alla base della nostra rete».

Fiducia. Che è anche uno dei criteri previsti dalla legge in base a cui i governanti di turno possono scegliere chi collocare negli uffici di loro diretta collaborazione.

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