I SEMPLICI PASTORI DELLA PALESTINA E LE FORZE TELLURICHE

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: Filoteo Nicolini

I SEMPLICI PASTORI DELLA PALESTINA E LE FORZE TELLURICHE

L’annuncio dell’Avvento o Attesa del Salvatore risuona nelle parole ”Gloria a Dio nell’Alto dei Cieli e pace in Terra agli uomini di buona volontà! ” i Pastori sono gente semplice e dal cuore puro, e nel punto più recondito del loro cuore si rivela la venuta del Cristo. Ma che cosa è fluito nel loro cuore, come hanno potuto sapere nelle profondità dell’anima quello che si stava preparando? Che tipo di conoscenza è mai questa?

In quei tempi antichi esisteva come retaggio una interiore capacità umana di percepire ciò che fluiva direttamente dalla Terra, di percepire le forze telluriche. Mediante certe capacità interiori di percezione, i fluidi e le qualità della Terra erano captati da esseri semplici e senza particolare cultura. Essi avevano una sottile sensibilità per le caratteristiche climatiche del territorio che abitavano. Non era una esperienza oscura e ottusa, ma onde di colore erano percepite interiormente. L’essere umano, così come sentiva le profondità della terra, sentiva anche l’anima dei suoi simili e pure la vita degli animali. Si percepiva l’aura vivente delle persone, si percepiva ciò che fluiva nelle profondità della Terra. Non si descriveva un terreno come argilloso o granitico, ma si differenziavano le entità elementari che lo costituivano e si manifestavano.

Per noi è difficile farci una immagine di tale sensibilità, di questa veggenza atavica e diffusa tra gente semplice e senza una cultura. Pure, nell’Umanità di allora si aveva una visione interiore della Terra, dell’anima altrui e dell’animalità. Nella tradizione cristiana l’annuncio dato ai Pastori fu un residuo di quelle forme antichissime di veggenza ancora esistenti presso egiziani e caldei.

Tutte queste capacità e sensibilità furono poi ritirandosi poco a poco a causa dell’evoluzione della coscienza, e rimase il mondo circostante, prosaico, come ora noi lo vediamo, ma senza più percepire lo spirito in azione. Ma da una facoltà che scompare, per metamorfosi se ne costituisce un’altra, e ne emerge poco a poco la nostra moderna concezione della Natura.

Quella veggenza interiore si è andata spegnendo mentre si specializzava sempre più l’osservazione sensoriale del mondo. Quella veggenza interiore per le leggi dell’evoluzione si è spostata verso l’esterno, ed ora possediamo solo la percezione esteriore, divenuta arida, fredda e sbiadita se paragonata con quella facoltà viva e quella sensibilità alle forze telluriche. Attraverso la percezione dei sensi oggi non vediamo altro che il mantello colorato dell’animale, o la superficie verde di un prato, ma non percepiamo più le profondità della Terra o l’anima della persona che ci passa accanto.

I Pastori potettero percepire la profonda influenza esercitata sulla Terra dall’avvicinarsi di Cristo ed accorrere al luogo che la loro veggenza segnalava. Da ciò che poteva affiorare in cuori devoti e puri come veggenza atavica si manifestò la trasformazione delle forze telluriche per l’imminente venuta dell’Essere solare. Tale veggenza nel suo manifestarsi era sensibile alle differenze climatiche e dei territori, perchè l’essere umano era abbandonato alle forze terrestri dalla nascita alla morte molto più di quanto non lo sia oggi.

In quei tempi si imparava a conoscere il mondo animale perchè di ogni specie si aveva una determinata immaginazione. Noi oggi di tale immaginazione abbiamo conservato solo il concetto astratto di specie, e parliamo della specie lupo, della specie gatto, della specie leone. Sono termini astratti di ciò che esisteva come immagine vivente in tempi antichissimi. Allo stesso tempo, l’essere umano non aveva, nei riguardi di altre persone, il sentimento smorzato che oggi proviamo di fronte agli altri, quando passiamo loro davanti senza quasi conoscerli intimamente. Attraverso le forze dell’interiorità un essere umano incontrandone un altro ne riceveva una determinata immagine, aveva del suo prossimo una visione che rivelava anche il destino comune.

Dovremo sviluppare forme di visione spirituale su nuove basi estendendo la nostra comune percezione sensoriale limitata al mondo fisico.

Nell’articolo dedicato alla facoltà straordinaria dei Magi di leggere nei Cieli e di vedervi l’annunzio dell’imminente discesa dell’Essere Solare sulla Terra si era accennato al fatto che era una speciale facoltà prenatale. Non è difficile capire che per la simmetria cosmica le facoltà istintive mediante le quali si percepivano le forze telluriche, l’anima umana e l’essere degli animali erano sviluppate solo in germe e ricomparivano solo dopo la morte fisica. Ne abbiamo una manifestazione quando esse compaiono in germe e possono essere riconosciute nel primo periodo di vita del bambino. Le forze di crescita che il bambino possiede in modo speciale e che scaturiscono dalla sfera spirituale, quella purezza di cuore e quella volontà allo stato puro in perenne azione, negli anni successivi si ritraggono e vengono sostituite da altre forze esistenti prima della nascita (facoltà prenatali) e che compenetrano l’essere giovane e poi adulto. Ma è materia per un altro articolo di approfondimento,

FILOTEO NICOLINI

   Immagine: Adorazione dei Pastori, Tiepolo

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