di Alfredo Morganti
“Il problema dell’uomo solo al comando non si risolve sostituendolo con un altro uomo o un’altra donna”. Lo ha detto Elly Schlein all’assemblea aperta di SI. Come dargli torto? C’è il rischio, il solito, che si stagli all’orizzonte qualcuno a cui tutti gli altri si sentano pigramente in obbligo o convinti di affidargli d’emblée le chiavi di casa, ritenendo così risolto il problema. Meno male che c’è qualcun altro, invece, che gli spiega che non è così che si deve fare, anche perché il metodo è storicamente fallimentare. Anche la domanda di Fratoianni: “Ma basta un un unico soggetto?” rischia di spiazzare la discussione. Non basta forse per i gruppi dirigenti della sinistra che da decenni si confrontano e si scontrano senza molti risultati in tasca. Basta un unico soggetto invece, e senz’altro, per i moltissimi militanti ed elettori di sinistra che non capiscono, non possono capire, la diaspora permanente e senza soluzione di continuità, a seguito della quale ancor oggi ci chiediamo se basti, appunto, un unico soggetto a sinistra.
Domanda mal posta, dicevo. Un soggetto unico non significa un monolite, un grande blocco di granito che risponde appunto a un uomo o donna sola al comando. Il soggetto unico (che poi unico non è mai, perché fisiologicamente ci sarà sempre qualche frammento in circolazione) deve essere un partito plurale, largo, democratico dove anche l’ultimo dei compagni o la più piccola minoranza non debbano sentirsi degli ospiti sgraditi. Perché ciò accada non deve ‘dilatarsi’ il PD, ovviamente, ma dovrà aprirsi uno spazio nuovo il cui obiettivo, sulla base di un manifesto politico, ideale, programmatico molto largo, a cui tutti facciano riferimento, sia la riunificazione politica. Difficile? Complicato? Non molto. La complicazione è nel fatto che nessun partito nuovo nasce senza una leadership. Che non vuol dire una donna o un uomo, ma un gruppo dirigente saldo e propositivo, riconosciuto come tale più o meno da tutti. Senza parlare di una cultura politica unitaria, e di un radicamento sociale, che però marceranno col partito, cresceranno con esso. Il punto è questo: se continuiamo a domandarci se basti un soggetto soltanto, se il punto di vista resterà quello dei gruppi dirigenti e non quello degli elettori e dei militanti, non faremmo nemmeno un piccolo passo avanti. Anzi.


