IL PREMIO CERVANTES 2022 CONCESSO
AL POETA VENEZUELANO RAFAEL CADENAS
La notizia del Premio Cervantes* attribuito al poeta e saggista venezuelano Rafael Cadenas mi ha sorpreso piacevolmente venerdì passato. Di Cadenas ho un ricordo vivo soprattutto per il suo saggio “En torno al lenguaje”, uscito nel 1984, di grande aiuto quando mi stabilii nel Venezuela. Era la metà degli anni ’80. Rafael Cadens, classe 1930, fu profugo della dittatura di Marcos Perez Jimenez e continuò a fare uso della parola per denunciare violenza ed autoritarismo. È stato critico della situazione del suo Paese: “I poeti non convincono, e neppure vincono”.
Cito testualmente dalla introduzione del saggio: “ Vorrei che questo lavoro fosse la testimonianza di un amore selvaggio alla lingua. Un sentimento che al principio fu incosciente, di lettore avido….si assomiglia a un affetto del quale poco a poco ci accorgiamo, che si va insinuando lentamente, fino ad assumere dominio.”
Sono parole che ho condiviso integralmente. Mi accadde qualcosa di simile nell’apprendere il castigliano, quando mi servivo di ogni occasione per leggere, dando spazio e privilegio alla parola scritta. Sono stato lettore assiduo e perseverante, sempre sorpreso per nuove parole. Col tempo, mi accorsi che avevo di fronte una lingua ricchissima di vocaboli, una varietà sterminata di forme espressive diverse, spaziando dalla Colombia all’Equador fino alla Patagonia e la Cordigliera andina. Ma allo stesso tempo erano tante quelle parole dismesse e mai più pronunciate nel seno della società.
Aggiungeva Cadenas: “In modo generale, si può dire che il venezuelano di oggi conosce molto poco la sua lingua. Non ha coscienza dello strumento che usa per esprimersi. Nel suo linguaggio si avverte una allarmante povertà”. E’ un grido di preoccupazione e allerta che debe risuonare in chi ha coscienza del pericolo dell’impoverimento dell’anima causato dalla povertà della lingua, oggi più che mai all’attualità.
Già dal titolo del saggio si avvertiva una dimensione di riverenza e rispetto di fronte al tesoro da scoprire, propria di chi si avvicina al più grande mistero. E cominciava di pari passo la denuncia della massificazione che ha istaurato il dominio della quantità, con l’inganno di chi vorrebbe l’ascesa della qualità basata sul numero. L’educazione, ricordo qui che Cadenas è stato docente alla Università Centrale del Venezuela per decenni, l’educazione ne ha sofferto enormi conseguenze perchè si è convertita in una attività senza anima, tali le sue parole. E aggiungeva che l’educazione soffre il pericolo di ridursi a trasmettere il necessario per la sua stessa sopravvivenza, e per giunta farlo male. Con parole profetiche scritte nel secolo passato si delineava un quadro tragico della realtà latino americana. L’idioma era stato invaso dall’astrazione e dall’eufemismo che attenua ed allontana dalla realtà. Ma neanche è possibile esprimersi senza difficoltà, perchè essa già indica la coscienza del linguaggio. La facilità della parola e la fluidità mostrano solo una ripetizione costante, mentre il dire dell’anima, il più profondo, non suole essere facile, poichè lo spirito cerca l’esattezza, la veracità e la fedeltà.
Ancora dall’introduzione: “Mi duole il tema della lingua e mi pare che la difficoltà per esprimersi del popolo al quale appartengo è anche mia….nonostante le differenze di formazione, chissà che il fondo sia lo stesso. Desidero credere che i nostri mutismi si somiglino e siano significativi. In materia di linguaggio anch’io sono bisognoso…”.
Voglio sottolineare l’attualità di quanto si afferma nel saggio pubblicato nel lontano 1984. Con riferimento alla realtà venezuelana di quegli anni, affermava Cadenas che il numero e la varietà delle parole usate era scarso e non accettabile, nè raggiungeva il livello minimo, per cui la stessa redazione risultava deficiente. Lo studio della lingua era divenuto una materia tediosa, mentre dovrebbe proiettarsi su tutta la vita.
Con i suoi 92 anni Cadenas ci trasmette il valore della vita e la ammissione di essere come analfabeti di fronte ad essa e i suoi grandi misteri.
Auguri!!
FILOTEO NICOLINI
IMMAGINE: Gran Sabana, Venezuela.
*Il Premio Miguel de Cervantes è attribuito ogni anno per onorare l’autore di opere letterarie in lingua spagnola il cui contributo sia stato particolarmente rilevante per la cultura ispanica. Rafael Cadenas ha ricevuto il Premio Nacional de Literatura en Venezuela nel 1985, mentre nel 2009 il Premio FIL de Literatura en Lenguas Romances, en Guadalajara, México.


