Il virus avanza, le borse crollano
I media associano il tonfo delle borse alla previsione di un lockdown. Come se, in assenza di lockdown, ma in presenza comunque di una epidemia perniciosa e letale, le borse avrebbero risposto positivamente. Evidentemente non è chiaro che l’economia vuole la fiducia, e la fiducia oggi è in crisi non per le misure possibili di contrasto al virus (lockdown, chiusure, rarefazione sociale, ecc.) ma per le ragioni che inducono a queste chiusure (la presenza di una pandemia). Non si tratta di intervenire sugli effetti, ma sulle cause. È il virus il problema, non chi tenta faticosamente di contrastarlo mentre uno stuolo di grilli parlanti (renziani, salviniani, bonomiani, se non veri e propri fascisti) fanno casino per tornaconto nelle piazze e attorno alle istituzioni. È la salute che va difesa per salvare (salvare!) l’economia, sennò si sprofonda. Salute ed economia percorrono la stessa strada, e quella strada è da mesi ingombra dal Covid e dalla sofferenza che procura. Ed era così anche ad agosto, quando si sudava in discoteca alla faccia delle conseguenze oggi visibili! Il virus va rimosso, combattuto, quindi, non negato. Altrimenti, ci si ammala, la sanità crolla, la società si frantuma e si soffre una crisi sempre peggiore.
Non date retta a chi vi dice che l’economia può funzionare anche con le terapie intensive piene e la gente impaurita. Non è così. Serve la speranza a muovere le società, non il risentimento, né l’odio, né la competizione sfrenata. Svuotiamo quelle terapie, quindi, battiamoci contro il virus e solo allora torneranno a riempirsi i bar e ad affollarsi le borse. Qual è il rimedio? Questo: lo Stato aiuta chi è in difficoltà, la sanità pubblica cura i malati, la società è solidale: tutti si prendono carico di tutti, anche di quelli che non pagano le tasse e oggi strepitano come ragazzini. È questo, in sintesi, il concetto di società solidale, di comunità, di bene pubblico. Concetto inviso a chi tira sempre la coperta dalla propria parte e che alla fine dell’epidemia, quando sarà, tornerà magari a fotterci di nuovo evadendo o anche solo eludendo. Ma si sa, qui o ci salviamo tutti o no. La sinistra è per salvare tutti, la destra per scatenare la rissa dell’uno contro l’altro nella corsa all’accaparramento delle risorse pubbliche a disposizione. Decidete voi chi ha ragione.


