Ricapitolando.
In un solo mese il senatore semplice Matteo Salvini ha messo in mostra l’intero campionario di maschere e travestimenti, riuscendo a dire letteralmente tutto e il contrario di tutto.
21 febbraio. Scienziato.
“Ascoltiamo la comunità scientifica. Blindiamo, sigilliamo i nostri confini.”
27 febbraio. Imprenditore.
“Riaprire tutto quello che si può riaprire. Fabbriche, negozi, musei, bar, ristoranti, centri commerciali.”
21 marzo. Padre.
“Chiudere tutte le attività che non sono vitali per il Paese. È il momento di chiudere tutto e mettere in sicurezza la vita dei nostri figli.”
4 aprile. Don.
“Apriamo le Chiese a Pasqua. La scienza da sola non basta. Occorre la protezione del Cuore Immacolato di Maria.”
Oggi, 16 aprile. Economista.
“Stare chiusi in casa ancora per settimane, con le attività chiuse, è insostenibile e porterebbe alla morte economica e sociale del Paese”.
Perché lui la politica la fa così: dice quello che la gente vuole sentirsi dire in quel momento. E pazienza se in gioco c’è la vita delle persone, tanto a lui cosa gliene frega: è all’opposizione.
Se domani la maggioranza degli italiani diventasse all’improvviso favorevole ai migranti, si travestirebbe da volontario Ong e salterebbe a bordo di una nave nel Mediterraneo.
Perché lui, questo incredibile cialtrone, di parola ne ha una sola.
Al secondo.


