Irene Tinagli – Il nuovo che avanza

per mafalda conti
Autore originale del testo: Alfredo Morganti - Francesco Costa
di Alfredo Morganti
Il nuovo che avanza.
Questo pezzo di Francesco Costa è del 2012, e spiega con dovizia biografica il sedimento da cui proviene Irene Tinagli, proposta da Letta accanto a Provenzano quale vice segretario del PD. Suggerisce anche quale sia idea di PD verso cui ci si muove, e riflette quasi esemplarmente il senso “unanimistico” della attuale visione lettiana della politica. Un’economista ex Italia Futura – Luca di Montezemolo – Terzo Polo, accanto a un altro economista, ma di sinistra e socialdemocratico (si può dire?). Un guazzabuglio che lascia un pochino sorpresi (nemmeno tanto a ‘sto punto). Ah, in Italia Futura c’erano anche Carlo Calenda e Andrea Romano. Per la precisione.
-.-.-.-

Che cos’è Italia Futura

di Francesco Costa su Il Post

Quali uomini e idee sono dentro l’associazione di Luca di Montezemolo che a novembre forse diventa partito, o forse no, o forse forse

Ospite la settimana scorsa di Ballarò, Irene Tinagli – docente universitaria, saggista e collaboratrice della Stampa – ha detto che «dalla convention di novembre uscirà fuori un nuovo soggetto che parteciperà alla vita politica del Paese». La convention a cui faceva riferimento Irene Tinagli, e probabilmente anche il “nuovo soggetto”, ruotano attorno a Italia Futura, associazione di cui Tinagli fa parte e che ha come presidente e fondatore Luca Cordero di Montezemolo, imprenditore, presidente della Ferrari, già a capo di Confindustria e della FIAT. La frase di Irene Tinagli a Ballarò conferma e dà una piccola svolta a uno scenario di cui si parla ormai da diversi anni ma che era finora rimasto sempre in bilico tra l’imminente e l’inconsistente: la trasformazione di Italia Futura in un movimento o partito politico con l’intenzione di concorrere alle elezioni, e l’eventuale candidatura di Montezemolo persino alla presidenza del Consiglio.

Italia Futura è stata fondata nel 2009, presentata ufficialmente durante un’iniziativa pubblica a Roma da Luca Cordero di Montezemolo. Quel giorno, il 7 ottobre, l’associazione presentò un rapporto sulla mobilità sociale curato proprio da Irene Tinagli e descrisse i propri progetti per il futuro: realizzare e diffondere campagne tematiche, una ogni tre mesi circa, ognuna sui grandi problemi del paese, da presentare in diverse città italiane. Ogni campagna sarebbe stata accompagnata da una serie di proposte concrete. Sempre quel giorno, Montezemolo passò del tempo a difendersi dalle «accuse di complotto» di chi sosteneva che Italia Futura fosse banalmente un mezzo per il suo impegno in politica, garantendo invece che l’associazione non aveva «nulla a che fare né con un partito né con un movimento politico» e che «a nessuno, e tanto meno al paese, serve l’ennesimo partito».

Parte dell’incertezza riguardo l’eventuale impegno politico diretto di Italia Futura o dello stesso Montezemolo ha a che fare anche con gli eventuali compagni di strada, diciamo. Le abitudini giornalistiche di cui sopra, infatti, nel tempo hanno associato Montezemolo a praticamente ogni scenario politico possibile. Si è parlato di possibili alleanze con il PdL, con il Terzo Polo, con il PD, e ognuna di queste volte Montezemolo o Romano hanno inviato smentite, richieste di rettifica, comunicati stampa per dissociarsi. Con ciascuno di questi soggetti, infatti, in modi e con toni diversi, i rapporti di Italia Futura non sono buoni.

I rapporti di Montezemolo con Berlusconi sono logori da quando il primo era presidente di Confindustria e il secondo presidente del Consiglio: e più volte, specie negli ultimi anni, Italia Futura ha espresso forti critiche e scetticismo rispetto alle capacità del governo Berlusconi di fare cose buone per il paese.

Parte dell’incertezza riguardo l’eventuale impegno politico diretto di Italia Futura o dello stesso Montezemolo ha a che fare anche con gli eventuali compagni di strada, diciamo. Le abitudini giornalistiche di cui sopra, infatti, nel tempo hanno associato Montezemolo a praticamente ogni scenario politico possibile. Si è parlato di possibili alleanze con il PdL, con il Terzo Polo, con il PD, e ognuna di queste volte Montezemolo o Romano hanno inviato smentite, richieste di rettifica, comunicati stampa per dissociarsi. Con ciascuno di questi soggetti, infatti, in modi e con toni diversi, i rapporti di Italia Futura non sono buoni.

I rapporti di Montezemolo con Berlusconi sono logori da quando il primo era presidente di Confindustria e il secondo presidente del Consiglio: e più volte, specie negli ultimi anni, Italia Futura ha espresso forti critiche e scetticismo rispetto alle capacità del governo Berlusconi di fare cose buone per il paese.

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