La Caporetto degli untori
Governo politicamente debole che dispone della più straordinaria concentrazione di forza legale nella storia della Repubblica. A Mauro, in un recente editoriale, si deve l’interpretazione tipico-storica sulla quale si muove il vario concerto dei ‘terzisti’ e degli ‘indipendenti’. Grande congrega di mestatori. Che sparano ad alzo zero e in modo asimmetrico (più il governo, of course, che l’opposizione), dilatando a dismisura ogni ‘incertezza’, anche puramente virtuale, per evocare la necessità di un cambio di mano. Draghi uber alles, un grande decisore taumaturgo agente super partes. O chi per lui, pur che serva a sostituirsi al vieto Conte, almeno nell’immaginario. Soprattutto nell’immaginario dell’opinione pubblica visto che la situazione politica è inchiavardata a determinismi che non possono essere rimossi.
In realtà il governo non è affatto debole. Gli imperativi della crisi pandemica hanno amalgamato i protagonisti e comunque sedato i punti di frizione. A parte Italia Viva, che però tanto più abbaia quanto meno può mordere. Esattamente come la destra. Non credo che la questione Mes possa assumere una valenza dirimente. L’Europa potrebbe riuscire a rilanciarsi su un compromesso innovativo. L’Italia, del resto, non può ‘farcela da sola’, senza passare attraverso un trauma devastante. Il governo risulterà rafforzato da questo compromesso. Inoltre la ‘fase due’ aprirà su un compromesso di tipo sociale assolutamente necessario nei rapporti di classe del quale il governo potrebbe essere mallevadore senza passare attraverso pasticci con una opposizione i cui riferimenti sociali hanno perso larga parte di mordente.
Il terrore che trapela nei media, in effetti, è che lo sviluppo fisiologico della crisi stabilizzi il governo e ne legittimi la leadership. Il vero squilibrio non è fra la debolezza del governo e l’inopinato accumulo fattuale di potere, ma fra il governo e la rappresentazione imposta dai media. Tutti nelle mani dei gruppi di potere variamente disassati dalla crisi politica dell’estate scorsa. E da allora tutti protesi ad una clamorosa arrampicata sugli specchi, Che dopo avere fatto da cassa di risonanza al monstrum salviniano si sono impegnati in una pervicace mostrificazione di Conte e del governo giallo-rosso. Con esiti sino ad ora controproducenti, se si deve avere fede nelle risultanze demoscopiche che vedono lievitare vieppiù la fiducia nel premier tanto bistrattato.
Un governo di salvezza nazionale a guida Draghi ha la stessa probabilità di un colpo di Stato e di un cambio di sistema. Di fatto è un mero escamotage propagandistico per intorbidire le acque e sminuire la classe di governo. Possono solo augurarsi altre disgrazie. Il nemico interno antinazionale non più dietro le trincee ma sullo schermo.


