La guerra, il dolore dei popoli

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
La guerra
La guerra è la prosecuzione con altri mezzi, più cruenti e sanguinosi, della vita quotidiana, quando e laddove la sopraffazione e lo sfruttamento prevalgono sulla vita civile, sull’umanità e sulla fratellanza. Questo è ancora più vero se si tratta di una guerra di aggressione, a cui è doveroso rispondere da parte di chi è stato aggredito. Quello che rende la guerra una prosecuzione del vivere “incivile”, è la caratteristica comune a entrambi, per la quale i costi sono sempre sociali e i possibili guadagni privati: alla sofferenza di tutti corrisponde sempre il ricavo di pochi. Una totale asimmetria tra dare e avere, che è tanto simile allo sfruttamento “pacifico” di intere popolazioni da parte di ridotte oligarchie di potenti. Sono certo che, togliendo lo sfruttamento, riequilibrando la condizione umana, riconsegnando alla società lo status di fratelli, anche la guerra non avrebbe più senso – ed essa non testimonierebbe più un’antecedente “guerra” sociale dove i poveri, i disagiati, gli umili, gli sfruttati sembrano sempre destinati a soccombere.
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