Fonte: Corriere.it
La marketta elettorale è servita
Meloni e il pranzo in tv con Bonolis e Ferilli. Schlein: «La premier confeziona spot Rai ma non spiega su Gaza». La tv di Stato schiera Venier, Conti, Clerici, Vespa a sostegno della candidatura a bene dell’umanità della cucina italiana. La leader a tavola al colosseo si collega con la prima puntata della nuova serie di «Domenica In»
Sono passate da poco le 14.30 quando sugli schermi di mezza Italia, nei primi blocchi della puntata inaugurale della nuova stagione di Domenica In, lo storico contenitore di Rai Uno, condotto da Mara Venier, compare una tavola all’aperto, imbandita e festosa. Lo sfondo non è il balcone di zia, né una piazzetta da cartolina, ma il Colosseo. Ma è quando, uno dopo l’altro, compaiono i «commensali» che la scena si fa quantomeno curiosa. Sullo schermo c’è anche la premier Giorgia Meloni, infatti, con Sabrina Ferilli e Paolo Bonolis, oltre allo chef Heinz Beck che – dall’alto delle sue tre stelle Michelin attribuite al ristorante romano «La Pergola» – non si può certo dire che stoni. E poi c’è Gianmarco Mazzi, oggi sottosegretario alla Cultura, ma vero trait-d’union fra il governo Meloni e il mondo dello spettacolo che lo ha visto dirigente di primo piano, a partire dalla direzione artistica per vari Festival di Sanremo di successo) .
Il collegamento romano è il primo di un grosso spazio della diretta domenicale con inviati del calibro di Carlo Conti, Bruno Vespa e Antonella Clerici. Come Bonolis, la Rai li ha schierati per «Il pranzo della domenica», titolo scelto per la campagna che porterà a candidare la cucina italiana come patrimonio immateriale Unesco. Una corsa evidentemente cara anche al governo se nella diretta Rai accanto alle star della tv, del cinema e della cucina, è comparsa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo i rumors, dopo aver presentato lui stesso l’iniziativa giorni fa, in tv ci si aspettava di vedere il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, oltre al ministro della Cultura Alessandro Giuli, comparso sugli schermi. Pare che invece, scesa dal palco di Fenix all’Eur, per il suo intervento conclusivo della festa dei giovani di FdI, la stessa premier abbia deciso il «cambio» in scaletta. Tanto che, da Palazzo Chigi, è arrivata una stringata nota last minute, che annunciava solo la «partecipazione» di Meloni all’iniziativa.
Che poi è lo «sprint finale» di un percorso iniziato un anno fa con la presentazione del dossier e che finirà il 10 dicembre a Nuova Delhi, dove 24 rappresentanti di altrettante nazioni sceglieranno il vincitore. «La nostra cucina sono i cuochi, i ristoratori, i nostri agricoltori e pescatori. Ma anche la poesia, l’arte, le nostre straordinarie bellezze a cui le nostre tradizioni culinarie sono intimamente legate. Oggi con il Pranzo della domenica in tantissimi comuni italiani (10 città capofila e altre decine di località sede di eventi) si rende omaggio a un rito che unisce famiglie, amici e in un tempo di divisioni può tornare ad esaltare valori positivi», dice in una nota il ministro Lollobrigida.
Camicia bianca e occhiali da sole, chiacchierando con Mara Venier, Meloni è partita dall’intervento «istituzionale», spiegando come la cucina italiana «è una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano meglio la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione, la nostra forza, ma anche la nostra economia», perché «vale circa 250 miliardi di euro nel mondo e vogliamo farla riconoscere». Ma Venier invita la premier a un ricordo personale: «Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni e per me, il pranzo della domenica, ma penso per molte famiglie italiane, è legato alle pastarelle. La domenica era il giorno che si compravano le pastarelle, compreso il diplomatico. Il pranzo della domenica mi ha legato moltissimo ai miei nonni materni».
Attaccano la tv di Stato i 5 Stelle: «La Rai ha toccato il fondo – scrivono in una nota gli esponenti M5S della commissione di Vigilanza -. A Domenica In, Mara Venier ha pensato bene di confezionare un’intervista a Giorgia Meloni sulle sue abitudini culinarie della domenica, come se fosse la zia simpatica del palazzo accanto. Un’operazione indecente, pagata con i soldi del servizio pubblico, che ormai non è più servizio ma strumento di regime. La presidente del Consiglio, che ha fatto bloccare la commissione di Vigilanza ai suoi adepti, non trova nemmeno il coraggio di spiegare perché impedisce al Parlamento di esercitare il suo ruolo di controllo. E intanto occupa ogni spazio utile: siamo arrivati agli show della domenica pomeriggio, dove invece di rispondere delle sue scelte politiche ci racconta del pollo al forno. È il segno che Meloni non ha più alcun pudore a trasformare la Rai nella sua vetrina personale. E la domanda è inevitabile: qual è il prossimo passo? Arianna Meloni ospite fissa a raccontarci le fatiche di una carriera tutta in salita, dovendo “faticosamente” scalare un partito di cui la sorella è leader? Non siamo più davanti a TeleMeloni, qui siamo dentro a un vero e proprio Teleregime. E finché la commissione di Vigilanza resta bloccata, questo abuso di potere continuerà senza freni». Dura anche la segretaria del Pd Elly Schlein: «Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l’Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico. Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all’occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu».
GIORGIA MELONI SI ATTOVAGLIA A DOMENICA IN SU RAI1 PER UNA MARKETTA ELETTORALE

(dagospia.com) Mentre Ilvo Diamanti su Repubblica sottolinea il calo di gradimento per la Premier Meloni e per il suo governo, bocciato da sei italiani su dieci, ci pensa Rai1 a dare il via alle danze. A “Domenica In” c’è il balletto della campagna elettorale, con l’alibi dell’evento dedicato alla cucina italiana con la proposta di renderla patrimonio dell’Unesco.
Tutto organizzato dal Ministero della Agricoltura guidato dal fu cognato Lollobrigida e dal Ministero della Cultura di Alessandro Giuli con la supervisione del sottosegretario “televisivo” Gianmarco Mazzi (ha capito che non è l’amministratore delegato della Rai?). È tutto un ‘magna magna’? La marketta è servita. Mara Venier, affiancata da Massimo Bottura, per circa un’ora gira l’Italia con i vari collegamenti. Al Tempio di Venere appare Giorgia Meloni, con lei Gualtieri nel ruolo di figurante speciale, le due spalle Sabrina Ferilli e Paolo Bonolis, accomodati al tavolo Giuli e Mazzi.
“Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni. Per me il pranzo della domenica è legato alle pastarelle”, racconta la Premier. “E’ una delle tante iniziative per celebrare la cucina italiana. Vogliamo prendere una delle cose più straordinaria che abbiamo, che raccontano meglio la nostra forza, la nostra economia, la cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo”, aggiunge Meloni.
Indossa poi gli occhiali da sole, si siede, ascolta gli altri ospiti. Si ricomincia il giro con Carlo Conti da Livorno, Antonella Clerici da Genova, Gigi D’Alessio da Napoli, Elisa Isoardi da Palermo, Bru-neo Vespa da L’Aquila, Piero Chiambretti da Alba, Gianna Nannini da Verona e Peppone da Matera. Poi la mazzata finale: l’inno cantato in studio da Al Bano. Testo di Mogol. In attesa del talk del meloniano Cerno. Nessuna polemica: TeleMeloni non esiste. Un po’ come l’opposizione.


