La riapertura e il magna magna.

per mafalda conti
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
La riapertura e il magna magna.
Avreste immaginato, un anno fa, quando gli ospedali scoppiavano e cominciava il lungo calvario del Covid, che la riapertura avrebbe avuto il simbolo di un pub o di un ristorante riaperto? Riuscite a pensare che tutti questi mesi di morte, sofferenza, sacrifici avevano come converso una bella magnata oppure una pinta di birra da scolare tutta d’un fiato? E invece è così. I giornali e le piazze raccontano la riapertura nel modo più prosaico possibile, terra terra, come un nuovo movimento di affamati, una grande movida, in cui affluiranno gli eroi della cena fuori, dell’apericena al bar, dello spritz ai navigli, della carbonara a Trastevere, delle abbuffate in trattoria, della birra a fiumi, dei sabati da urbriachi, della fiumana di donne e uomini in strada a caccia di un bicchierino esentasse. Questa sarà la riapertura, quando sarà. Questi sarebbero i sogni degli italiani scampati al virus. Così ce la raccontano, così la minacciano in piazza. Non l’amore, non la famiglia, non un nuovo senso di sicurezza andando a lavoro o a scuola. No. Semplicemente il magna magna o il bevi bevi. E forse siamo davvero come ci raccontano.
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