Fonte: politicaPrima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/06/lo-stile-nella-gestione-della-cosa.html
L’eziologia di ciò che sta attraversando il Popolo Italiano, da alcuni definito impersonalmente “Italia”, per altri “Il Paese” per altri ancora “La Nazione”, non è solo dovuta alla crisi economico-finanziaria poiché questa è solo l’effetto dello “STILE” di una “gestione della cosa pubblica”!
La “Res-Pubblica” dunque, prevista e sancita dalla Costituzione, spesso non riusciamo a scorgerla quando lo “stile” per gestirla è ben lontano da quanto in essa stabilito. Il fenomeno non è solamente attribuibile a coloro che si sono “incollati” alle poltrone del potere ma, anche ad una “delega in bianco” e senza controllo che i Cittadini hanno lasciato ai “loro – pseudo – rappresentanti eletti”. E ciò in cambio di una eventuale “riconoscenza” oppure per la scarsa possibilità di esercitarlo, questo controllo, per scarsa competenza, per accidia, per rassegnazione, per la preoccupazione che l’esercizio alla critica possa essere un delitto penalmente perseguibile! Nell’uno e nell’altro caso, a far da padroni non è solo l’ignoranza ma, anche, il “timore reverenziale”.
Dunque il problema non è solo il braccio di ferro per ottenere un centinaio di Voti che potrà determinare le sorti di un candidato, il problema è più “invisibile” e più determinate ed ha alcune variabili su cui “affonda le sue fondamenta”:
1. L’arroganza del Potere che “impone” senza accorgersene, perché presume che “può”, perseverare nel difendere le sue “posizioni”;
2. La ormai classica affermazione che nel caso si verifichi il cambiamento tutto potrebbe essere messo in discussione e tanto si potrebbe perdere se al potere andassero altri di cui non si conosce l’operato. Questa è una cultura radicata in alcuni segmenti della nostra popolazione che non “OSANO” spingere al “cambiamento”… ( chi cambia la via vecchia per la nuova peggio si trova!) perché non hanno avuto la possibilità e la capacità di assimilare quella che in gergo chiamiamo “coscienza di una cittadinanza attiva”!
3. La “mancanza di dibattito” all’interno dei partiti con i loro iscritti, con la cittadinanza, con il corpo elettorale, se non qualche mese prima della convocazione dei ”Comizi”! È molto interessante considerare quanto l’ignoranza di un popolo possa favorire i politici (onesti o disonesti che siano) poiché non hanno un controllo attivo su ciò che vanno realizzando!
4. La “mancanza di controllo” rende i “GOVERNANTI” più tracotanti, più arroganti, più inclini ai proclami o a promesse senza fondamento, spesso usate come vento per far piegare fronde di elettorato verso il consenso da dare al proprio partito!
5. L’Informazione non è diretta a due Vie, piuttosto ad una via, affidata ai Media che hanno il loro schieramento e, spesso, di parte! Oggi per avere consapevolezza e cogliere il senso di una notizia nella accezione più profonda “necessita” ascoltare più voci, leggere più giornali perché, attraverso una attenta riflessione, si possa comprendere ciò che sta accadendo dietro l’annuncio di un “politico” che fa il suo “MESTIERE”!
6. Il mestiere di Politico, infatti, è una delle professionalità più ambite… pochi anni di “durissimo” lavoro (c’è addirittura chi ha lavorato un giorno per avere 3 mila e più euro al mese!) per percepire o meglio – AVER DIRITTO – ad una dignitosa pensione. Disarcionare questo “SISTEMA o Stato” di cose è sicuramente un fatto “RIVOLUZIONARIO”. Ma oggi la rivoluzione passa attraverso una serie di Testimonianze che vanno oltre quel significato che la stessa accezione di rivoluzione, fino ad oggi, ci ha dato!
Comportamento RIVOLUZIONARIO è dire, Pane al Pane e Vino al Vino, contrastare le menzogne dei Politici mestieranti, dare le giuste informazione ai cittadini, formare una coscienza di Cittadinanza attiva, far scoprire la bellezza della POLITICA come Servizio alle Comunità. E, soprattutto, come strumento attraverso il quale il “PROTAGONISTA” non è la Finanza, la Banca, l’Opera pubblica, il viadotto che crolla, oppure il mare inquinato! Queste cose sono importanti ma devono essere “considerate” come strumenti al fine della singola persona!
È la Persona, i suoi bisogni, le sue necessità di avere un sistema economico-finanziario non sbilanciato che non la dissangui, un sistema bancario che offre possibilità di far progredire le sue iniziative imprenditoriali senza pretendere esosi interessi. Le opere pubbliche non dovranno mai essere fine a se stesse oppure realizzate per favorire cricche o cordate trasversali. E i viadotti stabili servono a sviluppare i rapporti, non per “lucrare” utilizzando scarsa tipologia di prodotti o di beni impiegati.
L’ecologia, oltre a salvare la natura, in primis, salva la persona da patologie che poi si trasformano in spese per il Sistema Sanitario Nazionale e sofferenza per l’ammalato e per l’indotto familiare ed amicale.
L’Italia è come un CIRCO EQUESTRE a più piste… per il momento l’”occhio di Bue” – il potente riflettore che illumina nel circo i trapezisti -, ci sta mettendo in evidenza solo la pista di “MAFIA CAPITALE”. Ma ci sono altre PISTE ancora al buio. Ci vuole solo coraggio, ci vuole solo NON connivenza, ci vuole solo senso di Giustizia Sociale e ETICA nella Politica e nella Gestione del PROPRIO RUOLO ISTITUZIONALE perché queste altre piste vengano ILLUMINATE!
Stiamo aspettando… E che finalmente, in Italia, la legge sia “UGUALE per TUTTI”! Un elettorato, purtroppo, variegato nella maturità politica, potrebbe essere condizionato nell’esercizio “LIBERO” della Scelta segnata con la matita su una Scheda che “Qualcuno” paragonò ad una vera e propria RIVOLUZIONE!
E che sia una Rivoluzione grazie ai Movimenti che spontaneamente si mettono in gioco contro quel “POTERE” che mai andrà contro se stesso, semmai sfrutterà i deboli per meglio mantenere le sue posizioni!
P.S. Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa bellissima riflessione sulla delicata situazione politica nella quale ci troviamo. Le ragioni risiedono, afferma l’autore, in uno “STILE” della gestione della cosa pubblica che ha dimenticato i valori fondamentali della nostra Costituzione. Gli esempi sono numerosi e c’è sconforto diffuso e preoccupazione. Ma solamente una maggiore consapevolezza dei cittadini, la partecipazione, la nascita di movimenti spontanei, può fare scoppiare quella rivoluzione culturale che è alla base di ogni processo di cambiamento.
Piero Liga, palermitano, Laureato in giurisprudenza e con un corso biennale presso l’Istituto di Giornalismo, opera da sempre nel sociale e nel volontariato. La sua attività professionale spazia dalla dirigenza ospedaliera alla formazione e alla progettazione nei corsi ECM con il Ministero della Salute. È consigliere di amministrazione in ONG, nonché del CESVOP (Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo). Appassionato di politica, è stato Fondatore e Segretario Politico del “Movimento Città per l’UOMO”, un importante movimento politico di area cattolica nato negli anni ‘80 a Palermo.
E per farsi mancare nulla in questi mesi ha fondato il “Movimento Ultimi”, di cui è Presidente, per sancire la propria volontà nel volersi spendere a favore e con i cittadini che non trovano utile collocazione nei partiti e nei movimenti presenti nel nostro panorama politico.


