di Fausto Anderlini – 8 aprile 2019
Attenti al lupo
Alcuni che reputano di navigare nell’abbondanza della razionalità ci fanno dell’ironia. Ma ci sono momenti nella vita (dunque anche nella storia) dove quel che conta è la mozione degli affetti. Quella cosa per la quale tutti votiamo di getto senza che neanche sia iscritta all’odg. Affinità elettiva, impulso psichico, richiamo del sangue, biografia. Il luogo dove abiti, la casetta nel cuore ovunque tu sia, anche circondato dai lupi. A prescindere. Come l’amore.
All’assemblea congressuale i dirigenti di Mdp hanno fatto interventi mirabili. Come ho detto all’amico Vasco arrampicate sugli specchi, e senza alcun ausilio, neppure le ventose sturabagni, come solo son capaci le persone dotate di vera raffinatezza di spirito, e sapienza. L’atto unilaterale offerto al Pd zingarettiano è come il lancio della stampella di Enrico Toti perchè non sai dove metterla. Una stampella senza voti al seguito perchè c’è davvero da dubitare che qualcuno vada a votare una lista farcita di Calende, Puglisi, Gualmini e altra umanità di varia pezzatura. Così la leggo: siamo zoppi e senza munizioni, disarmati e circondati da orde ostili, abbiamo solo la stampella e questa vi diamo. Un’oblazione unilaterale. Un dono gandhiano. Sperando che planando vi buzzi un bernoccolo sulle teste bacate. E magari, navigando su quelle stellette, si accenda una luce. Perchè va da sè che nel momento dato siamo ridotti male. Benchè è vero che non c’era molto altro da fare. Per questo non ho preso la parola, come pure mi avevano sollecitato alcuni compagni. Sarei stato tentato di fare anch’io la mia arrampicata giudicando inelegante dire la verità. Come sparare sulla croce rossa mentre proprio chi spara è adagiato sulla lettiga.
Abbiamo dato a Zingaretti, nel cimento delle primarie, abbondanti dosi di sangue infetto che allo stato attuale non sembra aver prodotto alcun effetto di rilievo, se non un rigurgito di anticorpi di tutti i coglioni che ivi son radunati. Non restava che la stampella solitaria. E quella vi tiriamo.
Essere portatori di sangue infetto (Avis-Mdp) è il nostro destino. Lo pensano tutti. Un vero pregiudizio impossibile da scrollarsi. Ne erano convinti (e lo dicevano) molti ex sodali di Leu note anime condide. Noi, i rei dell’introduzione del neo-liberismo, i già traditori. Gli impresentabili. I mercimonieri seriali. Ed è ovvio che lo pensino i campioncini del Pd con tutti i loro rosatelli (il triestino essendo l’essere più stupido e insulso che abbia calcato la scena politica). Quelli che guardano al futuro, i coglioncelli della modernità. Per i quali siamo il passato che s’attacca come zecca. I transfughi, gli scissionisti, i livorosi. mestatori. I traditori. Una leggenda già in auge nei tempi del prodismo, e che infatti i Pisapia e i Lerner avevano tolto dalla naftalina proprio quando si erano seduti al tavolo di Fondamenta. Giusto perchè non ci fossero dubbi (volevano persino instaurare un tribunale etico, sic !).
Eppure quando incontro tutti questi portatori insani a loro mi abbandono come fosse l’unica casa di cura degna di accoglienza. Mi identifico nei fratelli di varie parti d’Italia. I migliori, i più colti, i più intelligenti, i più umani, i più generosi. Quelli che hanno combattuto le più belle delle battaglie perse. Gli unici capaci di commettere gli errori di cui fidarsi. I reietti. Son con loro e sto bene come in nessun posto. Siamo così pochi che ogni distanza e ogni iattanza separatoria è evaporata. Capi e soldati semplici rimescolati nell’amalgama della sfiga. Che poi, a pensarci, è proprio questa comunanza scellerata l’unica vera ‘comunità di destino’.
Corrono le note dell’Internazionale e ci leviamo in piedi a cantare, alcuni, i più viralizzati, infatti vengono da Napoli, la più straordinaria città vibrionica del mondo, levano i pugni. Ed è bellissimo. Per nulla patetico. Altrochè. Una liberazione. Come ha scritto un amico (credo Rosario Paone) Articolo Uno è l’unico partito al quale iscriversi è un obbligo così denso di appartenenza che al caso si può anche soprassedere nel seguirne le indicazioni di voto. Possiamo avvelenare altri pozzi. Se ci crediamo la capacità di contagio che può irradiarsi dalla nostra nicchia virale può fare ancora tanti memorabili danni.
Tutti in piedi e pugni chiusi: il congresso Mdp canta l’Internazionale



