Pornografia politica

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

di Luigi Altea – 27 gennaio 2018

Ci avevano promesso che, questa volta, finalmente i cittadini avrebbero potuto scegliere i loro deputati e i loro senatori.

Per facilitarci il compito, non hanno trovato di meglio che abolire le primarie e le preferenze.

Praticamente si sono scelti da soli.

E tuttavia, per evitare ogni possibile imprevisto, c’è chi si è candidato ovunque…

Ed è come se avesse giocato una tripla al Totocalcio.

Il coraggio di un leader si misura anche da questo.

Felicitazioni!

Anche i cosiddetti portavoce hanno fatto incetta di candidature multiple, sostenuti e protetti dai loro capi.

Tutto è stato già deciso, e tutto è già stato blindato, nella stanza di pochissime persone.

E le chiamano elezioni libere…

Vi risulta che qualcosa di simile avvenga nel Regno Unito, in Germania, in Francia?

La stampa, le TV, gli intellettuali, gli opinion leader, dovrebbero rivoltarsi, e far sentire la loro voce e il loro sdegno.

Ed invece assistiamo alle reazioni e ai commenti beneducati, contegnosi e indulgenti…

Il grande arbitro, dal colle più alto, assiste alla partita, con gesti rituali e cerimoniose manifestazioni di distacco e d’impotenza.

E’ uno spettacolo osceno, è pornografia politica.

Chi ha appoggiato fin qui il governo, si candida con l’opposizione.

Chi era all’opposizione si candida col governo.

Senza nessuna pubblica ammissione dell’errore compiuto, senza nessuna cocente mortificazione, senza neppure un purificatore suicidio, anche solo tentato o simulato…

C’è anche chi è stato maltrattato…

Ma, anziché scendere dal pero, e riconoscere che è stato un fesso nel dar credito alle promesse di un bullo, si giustifica balbettando alibi traballanti.

A nulla servirà cercare di aprirgli gli occhi e di riportarlo alla ragione.

Il pirla non conosce turbamenti..

La sua forza perdente risiede nel fatto di non avere contezza di essere pirla.

Che spettacolo indecente!

Non sappiamo più chi sta di qua e chi sta di là.

I confini nella “carta geografica” degli schieramenti politici sono diventati labili, oscillanti…

E delimitano regni dalle frontiere approssimative…

C’è una continua e ambigua migrazione da un territorio all’altro…

Non si tratta soltanto di richiedenti asilo politico, ma di migranti economici, di personaggi equivoci, ai quali fa comodo abbandonare le sabbie divenute incerte, e rifugiarsi in ambiti più amabili e sicuri.

Abbiamo visto melanzane mimetizzarsi da zucchine, pur di trapiantarsi nell’orto dell’altra sponda.

Poi c’è chi, lodevolmente, andrà ad occuparsi delle banche e degli orafi di Bolzano.

Infine, Tommaso Cerno continuerà la sua battaglia in favore dei diritti dei gay, non da giornalista, ma da deputato.
Farà l’omosessuale col seggio del PD.
Avendo io temuto che lo facesse col seggio della Sinistra, a me sembra, questa, una buona notizia.
Una delle poche.

 

 

 

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