di Alfredo Morganti
Alla domanda di Maria Teresa Meli: “Conte e Zingaretti dicono che lei fa fibrillare il governo” (che non è una domanda, a rigore, ma un’asserzione), l’onnipresente sui media Matteo Renzi risponde schermito: “Lo sostengono i retroscena. Io non credo al gossip io credo alla politica”. Cosa? A Maria Teresa Meli, la donna che sui retroscena ci ha costruito una carriera professionale, alla quale sotto la formula magica “Renzi ai suoi” l’ex tutto e i collaboratori hanno spacciato ogni giorno retroscena e spifferi a non finire, proprio a MTM Renzi dice di non credere ai retroscena? Di non credere in sostanza a se stesso, alla sua medesima esistenza politica? Dovrei dire con quale faccia, ma mi rendo conto che a Renzi questa locuzione non si applica. Mi limito a strabiliare, o forse nemmeno.
Di che stupirsi, visto che siamo inondati da renziani che parlano e straparlano ovunque, da tribune e da pulpiti, atteggiandosi tutti a Figaro (tutti li cercano, tutti li vogliono), a partire dal Capo Celeste, che nella stessa intervista si intesta: il blocco dell’aumento dell’Iva, “il ritorno alla nostra politica di iper ammortamento”, il cuneo fiscale (anche se un po’ tirato). Ci informa, inoltre, che è anche certo di “vincere” sui microbalzelli, sull’aumento delle tasse, su partite Iva, sugar tax, tasse sulla casa. Mentre darà inoltre battaglia su quota 100 e si incatenerà ai banchi parlamentari se qualcuno osasse andare a elezioni (paura eh?). Tra le tante cose dette alla Meli (per esempio che parte da una base elettorale del 10%, quella del partito personale, ma se Italia Viva divenisse un “partito di persone”, allora sì che ci sarebbe da sganasciarsi dal ridere – il PD sarebbe pronto ad assorbirlo lui stesso, di persona personalmente, Nazareno compreso). Una sola notizia mi conforta davvero nell’intervista. Ed è quando Renzi scommette sulla legislazione ‘premiale’ per chi paga le tasse. Qui ho gioito: sono un dipendente e pago fino al centesimo da decenni. Di più non posso. Meno male che adesso mi premiano. Merito di Renzi, l’uomo del merito!


